
“Questo è per me motivo di grande preoccupazione: difendere con forza l’integrità del Nautico, come patrimonio comune della città – sottolinea Doria – è a mio avviso un obiettivo strategico. Il Salone, nato nel 1962 a Genova per l’intuizione di Giuseppe De Andrè, puntando sulla vocazione economica, storica e culturale della città, è con ogni probabilità l’appuntamento di settore più rilevante al mondo, considerata l’importanza ed il peso specifico dei produttori italiani, ed è un evento profondamente radicato nel tessuto economico cittadino".
Il momento di grave crisi – prosegue il sindaco – non deve rappresentare l’occasione per iniziative dirompenti che, attraverso lo svuotamento del Salone Nautico, rischiano di compromettere Fiera di Genova, la società pubblica partecipata al 32% dal Comune di Genova che, insieme a Ucina, da 52 edizioni promuove e organizza un evento capace di attrarre a Genova oltre 220.000 visitatori (il 10% dei quali dall’estero), con un indotto per la città di oltre 150 milioni di euro l’anno".
Il primo cittadino conclude la nota con un invito all'intera città a "fare sistema per crescere armoniosamente e non essere vittima di un dumping cannibalizzante che lascerebbe, alla fine, solo sconfitti sul terreno”.
IL COMMENTO
Ora aspettiamo la squadra a cui il nuovo sindaco si affiderà
Aspettando una Genova reale dopo una campagna affumicata