
"Il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta". E' la frase conclusiva della lettera. "Le mani della piovra, dello Stato a derubare il Popolo devono ritirarsi - prosegue il testo - bisogna ridare dignità ai cittadini ormai ridotti alla fame per mantenere uno Stato lussuoso rappresentato da non eletti e benestanti che disconoscono la realtà vera del bisogno del Popolo".
Intanto proseguono le indagini per arrivare a identificare il commando che il 7 maggio ha gambizzato l'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Gli inquirenti stanno vagliando una serie di nomi, tutti appartenenti all'area anarco-insurrezionalista. Si tratterebbe di personaggi che già in passato hanno partecipato a disordini o creato problemi durante le manifestazioni di piazza che avevano proprio come sfondo della protesta il nucleare o obiettivi 'sociali'.
Il fascicolo aperto in Procura resta comunque a carico di ignoti. Intanto sono attesi per venerdì i risultati degli accertamenti compiuti dai carabinieri del Ris di Parma sui reperti prelevati dal luogo dell'agguato e le impronte sullo scooter utilizzato per l'attentato. Per questo nelle ultime ore presso la sezione rilievi del comando provinciale dei carabinieri sono state eseguiti tamponi e confronti di esclusione per l'uomo cui è stato rubato lo scooter nel febbraio scorso.
IL COMMENTO
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