Dovrebbe essere un’eccellenza ligure. Dovrebbe essere un vanto dei genovesi. Dovrebbe. Peccato che molti di loro poco o nulla sappiano di quanto succede dentro quel casermone sulla collina di Morego, un tempo sede della Finanza.
Lì sono ospitati mille ricercatori con un’età media inferiore ai trentaquattro anni. Giovani che vogliono portare nel mondo Genova e la sua tecnologia. Mille storie dell’Iit che festeggia in grande stile sei anni di attività.
Peccato solo che chi gestisce la comunicazione lì dentro non pare avere le stesse ambizioni e neanche lo stesso stile.
Nel giorno della contemporanea visita di due ministri, scatta il diniego di accesso ai fotografi e a qualsiasi operatore televisivo di emittenti che non facciano parte del “cerchio magico” statale.
Risultato? Nessuna immagine dello straordinario – si può solo presumere – lavoro degli studiosi. Soltanto qualche scatto al solito robot di rappresentanza collocato nell’atrio e trattato ormai come un giocattolino.
Per giornali e tv percorso blindato nei grigi corridoi.
All’interno dei laboratori può filmare soltanto la televisione di Stato. Motivo? “Ragioni di sicurezza”.
Però l’unica sicurezza, alla fine, è che non è stato possibile avere delle immagini.
Al momento, quindi, l’eccellenza di Morego sta tutta nella tecnologia. Per la comunicazione il voto è un po’ più scarso: otto in condotta.
Politica
Le "ragioni di Stato" della comunicazione dell'Iit
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