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Vivicittà, la manifestazione podistica internazionale organizzata dall'Uisp, in contemporanea in 45 città italiane e 20 nel mondo, prevista questo 2012 per il 15 aprile, e legata ad importanti temi di solidarietà e diritti, è arrivata oggi anche a Genova, con il prologo di "Vivicittà - Porte Aperte" all'interno della Casa Circondariale di Marassi. Ed è stata una grande festa animata dagli operatori e dai tecnici sportivi dell'Uisp, che ha visto correre insieme, detenuti e una folta rappresentativa di runners tesserati per le società sportive affiliate alla Lega atletica leggera del Comitato Uisp genovese.

"Vivicittà è una delle più belle manifestazioni organizzate dalla nostra associazione - ha affermato Isabella Di Grumo, presidente del Comitato Uisp di Genova - ed è proprio quella che, forse più di altre, può rappresentare il nosto impegno a contibuire ad affermare la promozione di diritti, anche per quelle persone che, sbagliando nella propria vita, si trovano dietro le sbarre di un carcere, migliorando loro le condizioni di vita e contribuendo al loro percorso di recupero che li porterà, una volta usciti, a diventare cittadini migliori".

"Ieri pomeriggio per la prima volta a Genova alla casa circondariale di Marassi si è svolta Vivicittà, il prologo simbolico della manifestazione che coinvolgerà molte città a livello nazionale e internazionale - dichiara Fabrizio De Meo, Uisp Genova - L'evento di oggi si è inserito anche all'interno del "Progetto Ponte", un'idea che Uisp porta all'interno dei carceri di Genova e di tutta la regione. Questa manifestazione podistica ha aperto simbolicamente le porte del carcere. Gettare un ponte tra questi luoghi e la città è molto importante: il carcere non è un fatto a sé stante, è parte integrante del territorio. Noi come associazione di promozione sportiva cerchiamo di dare competenza ed essere anche punto di riferimento quando i detenuti usciranno, per essere una sorta di casa aperta a tutti senza discriminazioni".

Vivicittà si è corsa lungo un tracciato di circa 3 chilometri, un circuito percorso per quattro volte che ha attraversato le mura dell'Istituto: "La corsa è stata organizzata lungo un percorso particolare dall'interno del carcere - continua De Meo - si è usciti per correre anche lungo piazzale Marassi e via Clavarezza, sotto la Gradinata Nord dello Stadio Luigi Ferraris".

Ed è stato un detenuto marocchino di 44 anni, Naji Abdendi, la prima edizione genovese di 'Vivicitta'-Porte aperte'. Naji si è imposto su altri due detenuti, i napoletani Ciro De Rosa e Giacomo Bendirè, tagliando il traguardo dopo aver compiuto il giro delle mura esterne del carcere in meno di quindici minuti. Madrina della manifestazione l'atleta azzurra Emma Quaglia, fresca vincitrice della Genoa Port Run, alla ricerca del tempo di qualificazione alla Maratona olimpica di Londra 2012. La forte atleta, portacolori del Cus Genova, ha commenta con queste parole l'iniziativa: "È un'ottima occasione per coniugare il nostro sport con un tema importante: il fatto che i carcerati possano uscire e correre per un giorno è sicuramente qualcosa di simbolico. Per noi atleti non è una gara e loro potranno godersi anche una giornata di sole".

Ma non c'è stata solo corsa  al carcere di Marassi. Contemporaneamente alla gara podistica, sul campo interno, si è disputato un triangolare di calcetto fra i partecipanti alle attività dei progetti di sportpertutti, arbitrata da un detenuto che ha seguito e superato il corso arbitri organizzato dalla Lega calcio Uisp, iniziativa che riprenderà nei prossimi giorni a Marassi.

Al termine della corsa e del triangolare di calcetto, la manifestazione si è conclusa con le premiazioni dei detenuti partecipanti e degli atleti entrati per un pomeriggio a Marassi. Il direttore dell'Istituto, Salvatore Mazzeo, h poi voluto sottolineare l'importantanza delle attività promosse dall'Uisp e ha ringraziato personalmente tutti i tecnici sportivi dell'associazione di piazza Campetto.

"Vivicittà - Porte Aperte" è stata organizzata dal Comitato Uisp di Genova e dalla Direzione della Casa Circondariale di Genova Marassi, con la preziosissima collaborazione del Corpo di Polizia Penitenziaria.