Cronaca

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Maria, la bambina bielorussa rimpatriata tre giorni fa contro la volontà dei coniugi Giusto, si trova in uno speciale "centro di riabilitazione" per l'infanzia e in un prossimo futuro potrebbe essere data in adozione ad una famiglia bielorussa. Del ricovero della piccola orfana "in uno dei centri di riabilitazione" ha parlato Nikolai Volchkov, direttore dell' istituto di Vileika dove secondo le accuse della famiglia affidataria italiana la bambina sarebbe stata vittima di gravi violenze. Nel corso di un'intervista alla radio Ekho Moskvì Volchkov non ha detto quanto tempo Maria potrebbe rimanere nel centro di riabilitazione, dove secondo informazioni raccolte dal principale network televisivo russo (Pervi Kanal) un gruppo di psicologi "l'aiuta a riadattarsi alla vita in Bielorussa". A detta del 'Pervi Kanal', la bambina non sarà ridata alla famiglia italiana: "per lei si cercherà una famiglia adottiva in Bielorussia". Il direttore dell'orfanotrofio di Vileika ha approfittato dell'intervista radiofonica di ieri all'emittente moscovita per liquidare ancora una volta come "una menzogna" le accuse dei coniugi Giusto secondo cui la piccola sarebbe stata abusata. Volchkov ha polemicamente sottolineato che i coniugi Giusto avevano "molte possibilità" di adottare Maria, "ma non hanno fatto presentato la richiesta per l'inizio delle pratiche". Ieri intanto lo sfogo di Maria Elena Dagnino, la "nonna" di Maria (Vika il vero nome della bomba) contro lo Stato italiano accusato di non aver fatto nulla per evitare il rientro di Maria in patria e di averla tradita. E il ministro alla Giustizia Clemente Mastella ha tramite un comunicato che smentisce quanto sostenuto dai coniugi Giusto su presunte pressioni del Guardasigilli per risolvere il caso della piccola Maria. "Quando non si può mediare non si media e purtroppo nessuna mediazione era possibile". Ricorrere alla Corte di Giustizia europea e avviare le pratiche di adozione. Sono le carte che i genitori affidatari di Maria intendono giocare.