Cronaca

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Sono stati arrestati dalla Polizia gli spacciatori che fornirono all' attore Paolo Calissano la cocaina per il tragico festino del 25 settembre scorso nella sua casa genovese, durante il quale morì per un'overdose la ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra, di 31 anni. Si tratta di quattro senegalesi che hanno continuato fino a pochi giorni fa a rifornire di droga i locali notturni genovesi. La squadra mobile della questura di Genova, diretta da Claudio Sanfilippo, ha così concluso le indagini sull'episodio. Calissano, tuttora ospite della comunità di recupero per tossicodipendenti Fermata d'autobus, di Trofarello (Torino), comparirà giovedì 23 marzo davanti al gip del tribunale di Genova per rispondere dell'accusa di aver provocato la morte della sua ospite come conseguenza di altro reato, cioé la detenzione di cocaina. Il pm Silvio Franz ha chiesto il rinvio a giudizio dell' attore anche per detenzione di stupefacenti a fini di cessione a più persone in almeno sei episodi precedenti al coca party di settembre finito tragicamente. A Calissano sono stati revocati gli arresti domiciliari ma ha l'obbligo di continuare a risiedere nella comunità torinese. Ai quattro senegalesi gli investigatori della squadra mobile sono giunti monitorando gli amici dell'attore, in particolare il benzinaio Alessio Chiarlo, che partecipò al festino di settembre e che dette l'allarme al 118 la mattina, dopo aver scoperto il cadavere della ballerina ed essersi reso conto della gravità delle condizioni dello stesso Calissano. Chiarlo, assiduo frequentatore di locali notturni definiti di basso profilo dai poliziotti genovesi, fu arrestato nello scorso dicembre dopo essere stato colto in flagranza a spacciare cocaina al gestore di un locale pubblico. Infatti il giovane, per garantirsi il fabbisogno giornaliero di cocaina, si era improvvisato spacciatore acquistando la droga, pura, dai senegalesi per poi rivenderla, tagliata, agli amici frequentatori dei locali notturni. (Ansa)