LA SPEZIA - Una panchina e almeno quattro allenatori in lizza per occuparla: lo Spezia fresco di salvezza deve risolvere il nodo del tecnico che dovrà guidarlo nel prossimo campionato e, come già dopo la prima stagione tra i grandi, anche questo secondo anno sarà caratterizzato da un cambio in panchina.
La scorsa estate era stato il tradimento di Vincenzo Italiano a rendere obbligatoria una soluzione alternativa individuata, con gran successo, in Thiago Motta. Quest’anno, invece, la separazione dal mister è consensuale: se i risultati, infatti, sono stati eccellenti, i rapporti umani tra tecnico e dirigenza sono risultati molto meno idilliaci. Tra le ragioni che spingono alla separazione, forse, c’è anche l’ambizione di Thiago di allenare a breve una grande squadra, per quanto l’ipotesi di un suo futuro al Paris Saint Germain appare piuttosto fantasiosa, poiché certamente prematura.
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In via Melara, dunque, sfogliano la margherita alla ricerca del nome adatto alle ambizioni spezzine. Un allenatore già sondato lo scorso anno è Francesco Farioli che con i suoi 33 anni è più giovane di molti calciatori in attività. Già preparatore dei portieri con Roberto De Zerbi, ha scelto di diventare primo allenatore e oggi lavora in Turchia. Su di lui, come già verificato l’anno scorso, c’è un incognita: Farioli non dispone del patentino per allenare in Italia e per ottenerlo deve passare un complesso scrutinio che non necessariamente risolverà il problema.
Candidati alla panchina anche nomi più rodati nel nostro calcio: Nenad Bjelica, già allenatore dello Spezia per una stagione e mezzo dal 2014 e ora all’Osjek; Luca Gotti, ex Udinese e Andrea Pirlo, attualmente senza squadra dopo l’esperienza luci e ombre alla Juventus.
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