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Sport

La squadra esce dagli spogliatoi e ascolta l'invito dei supporter doriani a "tirare fuori gli attributi". Domani la gara con la Juve Stabia, parla Gregucci: "Dobbiamo capire chi vogliamo essere"
2 minuti e 4 secondi di lettura
di Marco Bisacchi
Blitz dei tifosi della Sampdoria a Bogliasco

Blitz di circa un centinaio di tifosi della Sampdoria - in rappresentanze dei gruppi della Sud - a Bogliasco questa mattina nel giorno della rifinitura pre Juve Stabia. Presenza decisa ma pacifica - con cori e fumogeni - all'interno del centro sportivo ma comunque all'esterno del terreno di gioco dove l'allenamento di rifinitura è in programma nel pomeriggio. Dagli spogliatoi - intorno alle 12,30 di oggi - è uscita la squadra (delegazione guidata in prima fila dal ds Andrea Mancini) che ha ascoltato in presa diretta i cori degli stessi tifosi. La richiesta è quella di "tirare fuori gli attributi" e di "vincere" la gara di domani. Centro sportivo Mugnaini presidiato dalle forze dell'ordine, il blitz dei tifosi doriani è durato circa mezz'ora: nessuna criticità a livello di ordine pubblico. Esposto anche uno striscione da parte dei tifosi a bordo campo. 

Le parole di Gregucci

Intanto Angelo Gregucci - che allena la Sampdoria insieme a Salvatore Foti - fa la conta dei presenti (e degli assenti) in vista della gara di domani sera con la Juve Stabia a Marassi. Pafundi e Barak viaggiano verso il recupero ma non mancano le defezioni e i dubbi. "In queste due settimane abbiamo lavorato in 11/12 giocatori, solo ieri abbiamo avuto una ventina di calciatori. Abbiamo l'allenamento di oggi per valutare meglio. Abbiamo dovuto allentare il lavoro nella prima settimana post Venezia per evitare rischi. Pafundi sta cercando di essere a disposizione, poi c'è la defezione di Cuni. Qualcosa perdi, qualcosa guadagni" dice Gregucci, che sullo sfogo di Foti di due settimane fa dopo la gara del Penzo aggiunge: "Dobbiamo fare i conti col nostro momento. Dobbiamo tornare a rappresentare quei valori, questa maglia. Dobbiamo decidere chi vogliamo essere. Se hai paura e timore, stai a casa. Io sono un inguaribile ottimista. Se recuperiamo qualche giocatore, sono convinto che questa squadra possa essere rappresentata molto meglio. La retrocessione a Castellamare? Ho visto gente piangere, fu una serata molto buia".

E sull'assenza della società (soprattutto la proprietà) dalla vita di campo e sulla necessità di una maggiore pressione nei confronti della squadra, Gregucci aggiunge: "Qui c'è il direttore, gente che vuol bene alla società anche nel dolore e nei momenti negativi. Al di à di Mancini, Invernizzi e Lombardo, il nostro obiettivo è sbagliare il meno possibile. Per quanto riguarda il resto, io rappresento il nostro lavoro. Non posso andare oltre". 

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