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Il mister blucerchiato torna a parlare dopo il kappaò di Venezia: "Ai miei giocatori voglio altro. Chi ha paura o non riesce a fare determinate cose non può giocare. Qui nessuno è da Samporia, nemmeno io"
4 minuti e 16 secondi di lettura
di Marco Bisacchi
Un uomo in felpaSalvatore Foti, allenatore della Sampdoria

Salvatore Foti - formalmente vice allenatore di Angelo Gregucci ma di fatto vero punto di riferimento tecnico della Sampdoria - scende in sala stampa a Venezia per commentare la brutta sconfitta del Penzo. I blucerchiati sono ultimi in classifica da soli in Serie B. Lo stesso Foti fa il mea culpa rispetto alla brutta prova del Doria. "La responsabilità è mia, è nostra, a livello di staff. Se una squadra si presenta in queste condizioni mentali nel primo tempo, con la paura di subire la partita, la responsabilità è nostra. Il secondo tempo è stato fatto bene fino al 30'. Abbiamo fatto il 2-1, abbiamo avuto due occasioni per pareggiare. Ma quello che abbiamo visto nel primo tempo è un qualcosa che fa male al cuore. E' difficile per me commentare l'ennesima sconfitta, la seconda consecutiva per noi da quando siamo arrivati. In quattro partite fare 2 punti non è accettabile".

"Divario emblematico dal punto di vista fisico"

Come può Foti ora intervenire per provare a salvare una Sampdoria che sembra in caduta libera? "Bisogna riorganizzare tante cose, sicuramente la sosta ci servirà per lavorare. E per lavorare tanto. Il divario dal punto di vista fisico che si è visto nel primo tempo è emblematico. I giocatori hanno mostrato orgoglio nei primi 25 minuti della ripresa, di questo va dato loro atto. Dopodiché le partite quando vanno vinte devi vincerle. Quella di Empoli era una partita da vincere, quella col Mantova non era mai da perdere. Oggi il Venezia è stato superiore a noi. Lo si poteva mettere in preventivo, è una squadra in lotta per vincere il campionato. Lavoreremo tanto per cercare di cambiare la rotta".

"Voglio altro dai calciatori"

"Ci sono tanti problemi. Abbiamo due settimane di lavoro. Preparare 4 partite in 13 giorni con sei titolari infortunati non è un alibi ma sono fatti. E' difficile vedere la Sampdoria in fondo alla classifica, soprattutto per chi la ama. La responsabilità, la colpa è mia voglio altro dai giocatori. Chi non riesce a fare determinate cose non può giocare nella Sampdoria. A livello di tutto. Non si può subire il primo gol che abbiamo subito. Non è tattica, non è tecnica, non è nulla. Io so cosa c'è dentro lo spogliatoio. Lo vedo tutti i giorni. La squadra nel secondo tempo ha fatto 25 minuti importanti. Ci sono caratteristiche fisiche che oggi non ci permettono di esprimerci. Differenza evidente tra noi e loro a livello fisico. Dobbiamo lavorare" le parole di Foti.

"Oggi qui nessuno è da Sampdoria"

"E' normale che il clima sia pesante. Siamo alla Sampdoria. Di Sampdoria in questo momento abbiamo la maglia e i tifosi. L'allenatore in questo momento non è da Sampdoria. I giocatori non sono da Sampdoria. Nessuno è da Sampdoria. Abbiamo la maglia e i tifosi. Questa è la verità. Mi prendo le mie responsabilità. Sono il sesto allenatore in un anno e quattro mesi. Ma l'ho detto ai giocatori. Io ce la faccio" dice Foti.

"Barak deve lavorare tanto"

"Mi chiedete perché lo faccio giocare? Antony deve lavorare. Anche tanto. Due anni fa ha fatto una finale di Conference League. Mi avete dato 4 contro il Mantova perché ho perso la partita ma ho fatto due finali europee. Non vengo dalla luna. Riconosco i giocatori e quello che devono fare il campo. Tra Empoli, Frosinone e il primo tempo di Mantova la Sampdoria meritava molto di più. Poi ci sono problemi che conoscete meglio di me, dal punto di vista realizzativo. Ma non vengo dalla luna. Potevo fare altre scelte, non le ho fatte perché so che posso dare una mano insieme al mio staff".

"Pedrola si fa male ed è colpa dell'allenatore"

"Pedrola doveva essere disponibile un quarto d'ora, la colpa è sempre dell'allenatore. Era disponibile per un quarto d'ora, dopo tre secondi si era fatto male. Pafundi non so se lo recupererò. La formazione la faccio in base agli allenamenti. Pafundi era una carta da giocare in teoria. Ricci tre giorni fa doveva essere un titolare. Giorno dopo giorno ci sono delle sorprese" dice Foti.

"Parlare dopo le partite è facile"

"Torno alla gara di Mantova. Dite che ho sbagliato i cambi? Vi dico il mio pensiero. Io la partita la volevo vincere, sapevo che la squadra sarebbe andata giù dopo 60 minuti. Ho avuto la sfortuna di chiudere il primo tempo sullo 0-0 con un palo, un salvataggio sulla linea e tanti recuperi alti dove ci è mancato l'ultimo passaggio e la finalizzazione. Poi ovviamente perdiamo e la colpa è dell'allenatore. Parlare dopo è facile. Io devo fare le cose prima. Ma ripeto, la colpa è mia" le parole di Foti.

"Chi ha paura non può giocare nella Samp"

"L'idea era di essere compatti perché conoscevamo le qualità del Venezia. Dopo l'azione del gol annullato di Depaoli, loro hanno possesso. Si sapeva. Il problema è che quando i duelli, prendi degli uno-due facili e i giocatori non sono posizionati bene, in modo corretto, può succedere che prendi gol. Il sentimento che non accetto è quello della paura. Un sentimento che io non conosco, voi lo sapete perché mi conoscete. Chi ha paura non può giocare nella Sampdoria" le parole di Foti.

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