Si avvicina per la Sampdoria il match di lunedì (ore 20,30) con la Juve Stabia a Marassi. Situazione complicata in classifica e in infermeria, viste le tante assenze. Oggi a Bogliasco lavoro parzialmente in campo per Riccio, alle prese con un polpaccio dolorante: il difensore però difficilmente sarà recuperato per la gara coi campani. Barak e Pafundi si sono divisi tra scarico in palestra e lavoro sul campo: i due giocatori sono in miglioramento e potrebbero entrambi essere disponibili. Ottimismo sul loro impiego: Pafundi in particolare può trovare spazio dall'inizio nel 3-5-2, in attacco, al fianco di Coda. Anche Ferri si è diviso tra palestra e campo: il centrocampista francese - che rappresenta un'alternativa a Ricci (sempre out) in mediana - dovrebbe far parte dei convocati per la gara con la Juve Stabia. Anche Ioannou verso il pieno recupero.
La probabile formazione
Ancora un po' difficile immaginare la probabile formazione, a tre giorni dal match. Considerando le assenze conclamate degli infortunati Ferrari e Cuni, oltreché la squalifica di Henderson, lo stop di Ricci e l'indisponibilità di Abildgaard (aspettando il pieno recupero di Pedrola) con la Juve Stabia dovrebbe rivedersi un 3-5-2 con Ghidotti tra i pali, Venuti, Hadzikadunic e Giordano in difesa, Cherubini, Depaoli, Bellemo, Benedetti e Ioannou a centrocampo, Pafundi e Coda in attacco.
Juve Stabia, lo spettro della C sei mesi dopo
Juve Stabia che evoca nel mondo blucerchiato ricordi tutt'altro che dolci, visto che lo scorso 13 maggio - col pareggio 0-0 a Castellamare di Stabia in quella che di fatto era l'ultima giornata dello scorso campionato di B - la Sampdoria aveva vissuto la notte tragica (dal punto di vista sportivo) della retrocessione in Serie C, poi cancellata dal caso Brescia e dalla vittoria dei playout con la Salernitana. A distanza di sei mesi, la Sampdoria si trova sempre lì, in piena zona retrocessione e all'ultimo posto in classifica: dalla Juve Stabia alla Juve Stabia, per i blucerchiati - stimolati in settimana anche dalle parole di Attilio Lombardo a margine del festival "Orientamenti" - è l'ora di battere un colpo.