"Se mi guardo indietro, vedo solo la Sampdoria. Dobbiamo far capire alla squadra che la classifica è questa ma che può essere migliorata attraverso il lavoro. Loro devono capire anche i loro difetti, accompagnati dai pregi". E' uno dei messaggi che Attilio Lombardo - bandiera blucerchiata che da poche settimane è tornato a far parte dello staff tecnico nella Sampdoria guidata da Salvatore Foti - ha lanciato questo sera dal festival Orientamenti, incontrando tanti giovanissimi al Porto Antico.
Il mercato di gennaio
"Come si può uscire da questa situazione? Solo se tutti crediamo veramente in quello che facciamo. Non pensiamo al mercato di gennaio e a quello che potrà fare la società. Pensiamo a step by step. Prima la Juve Stabia, poi lo Spezia". Da Attilio Lombardo tanti anedotti sulla sua carriera, sulla sua gioventù anche prima di diventare calciatore - con in tasca il diploma di terza media, le prime esperienze sportive con la corsa campestre, le esperienze lavorative da barista e meccanico - e tanti riferimenti alla Samp di ieri e di oggi. Riferimento anche ai giocatori di oggi e all'effetto Marassi, spesso un tabù visti i risultati deludenti - anche in casa - della Sampdoria di oggi.
I tifosi
"E' una cosa che cerco sempre di trasmettere ai nostri giocatori. La nostra tifoseria non ti deve mettere paura ma dare entusiasmo, adrenalina. Ti deve caricare sempre di più. Non siamo una squadra di B con 3000 o 4000 spettatori, con tutto il rispetto per le altre squadre. Qui ci sono 20 mila abbonati, l'anno scorso abbiamo portato oltre 30 mila persone allo stadio. Bisogna agire e lavorare coi giocatori su questi aspetti. Far capire la storia della Sampdoria ma senza farla pesare. Ora è un momento di difficoltà. Se sei un professionista, superi le difficoltà".
Lacrime per Vialli
Poi il riferimento alla Samp d'oro e la commozione nel ricordo di Gianluca Vialli: "Mi commuovo pensando a Luca e a quella finale di Coppa Campioni nel 1992 a Wembley. Quella sconfitta è il mio rimpianto più grande. E l'altro rimpianto è che potevamo vincere lo scudetto nel 93-94, eravamo molto forti anche quell'anno. Penso a Gullit, Platt e molti altri giocatori che hanno fatto la storia dei club in cui hanno giocato".
La Samp d'oro
Sul rapporto coi giocatori della Samp d'oro, Lombardo aggiunge: "Una cosa che abbiamo vissuto e che viviamo ancora oggi. Non è solo il fatto di avere una chat tutti insieme. Chi ha vinto quello scudetto segue ancora molto la Sampdoria e soffre a vederla dove è adesso. Domani a Genova avremmo dovuto fare una cena, ora non so se la faremo perché Roberto è andato al caldo", in riferimento alla nuova avventura di Roberto Mancini in Qatar.
A proposito, Lombardo proprio al fianco del Mancio aveva vinto l'Europeo 2021 prima della delusione per il mancato mondiale qualche mese dopo. Una storia che si può ripetere per gli azzurri? "Spero proprio di no. Passammo in quattro mesi dall'euforia alla delusione. Credo che la nazionale abbia un allenatore con le capacità di far capire cosa vuol dire indossare la maglia della nazionale. Ci vuole personalità ma anche un po' di fortuna. Noi con la Macedonia prendemmo gol alla fine dopo averne sbagliati venti. Destino segnato".