
Alla vigilia della tanto attesa riunione di questa sera dei tifosi blucerchiati, la società Sampdoria torna a deludere, lanciando dal proprio sito un comunicato che suona come una presa in giro in piena regola. Promesse vaghe e tempi dilatati all'inverosimile: “Stiamo sviluppando una strategia a lungo termine” e “puntiamo a riportare la Sampdoria in Serie A entro il 2028”. Nel frattempo, i tifosi aspettano da anni, stanchi di dover assistere a una lenta agonia senza reale alcuna prospettiva concreta.
La società parla di “migliore comunicazione” con i sostenitori, ma finora è stata solo un monologo freddo e distante. Nessun dialogo con chi vive davvero la passione per questi colori, soltanto un susseguirsi di comunicazioni che non affrontano mai le vere domande.
La proprietà, avvolta nel mistero, sfugge sistematicamente ai confronti diretti: Primocanale ha invitato più volte il presidente Manfredi – che di fatto sembra sempre preferire i riflettori di media nazionali lontani da Genova – senza mai ottenere risposte concrete o partecipazioni agli incontri.
A questo punto, la domanda è semplice: chi gestisce davvero la Sampdoria? Come funzionano quelle famigerate “scatole cinesi” di cui si parla da tempo? Perché le società che fanno capo al club hanno sede in Lussemburgo? Dove sono finiti i soldi promessi? Quanti investimenti sono stati davvero fatti? E soprattutto, qual è la reale situazione finanziaria del club, tra debiti nascosti e conti tutt'altro che trasparenti?
I tifosi meritano risposte chiare, non smancerie di facciata e comunicati-beffa. È ora di smettere di prendere in giro chi ha a cuore la Sampdoria con parole vuote e tempi biblici e venga negli studi di Primocanale a portare i documenti, spiegare tutto e dimostrare ciò che dice o fa capire. Altrimenti, sarà solo l'ennesima farsa ai danni di una tifoseria ormai allo stremo.
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