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Il tecnico blucerchiato dopo la vittoria nel playout d'andata con la Salernitana: "La squadra ha fatto un mese di lavoro diverso. Da tutti un grande contributo, anche da chi non ha giocato. Cragno si è rotto il tendine d'Achile".
2 minuti e 34 secondi di lettura
di Marco Bisacchi

Chicco Evani non nasconde la soddisfazione per la vittoria della Sampdoria (2-0) sulla Salernitana nel playout d'andata a Marassi. La salvezza è ancora tutta da conquistare per i blucerchiati che però hanno probabilmente giocato la loro migliore partita stagionale.

Una bella prova

La partita. "L'ho detto ieri. I ragazzi in questo mese hanno fatto un grandissimo lavoro. Non solo tecnico e tattico. Sono riusciti anche a rafforzaree lo spirito di gruppo. Oltre ad essere una squadra, siamo diventati una famiglia. I giocatori sono stati pronti ad aiutarsi. Hanno tenuto, hanno sofferto. Quelli fuori non vedevano l'ora di entrare. Questo è lo spirito che ci deve essere in una squadra" dice Evani.

Dalla retrocessione in C alle speranze di salvezza. "Siamo passati dalla lacrime a un momento di soddisfazione. Sono due mesi che lavoriamo con difficoltà. C'era un'atmosfera, un sentimento diverso. Sappiamo benissimo che non abbiamo fatto nulla. Nel calcio quello che fai stasera domani non conta più. Soprattutto in questi due scontri diretti. Ci sarà da lavorare, da soffrire. Anche là ci sarà un grandissimo pubblico, una squadra forte. Cercheremo di limitare i loro punti di forza, recuperare un po' di giocatori e andare a giocarcela".

Lo stop di Cragno

L'infortunio di Cragno. "Cragno si è rotto il tendine d'Achille, un brutto infortunio. Non me ne sono accorto in campo, me lo ha detto nello spogliatoio. Ha sentito partire il tendine. Mi spiace per il ragazzo. Un gran giocatore e una grande persona" dice Evani.

La gara di Sibilli, qualche errore sotto porta di troppo. "Su Sibilli puntiamo da quando siamo arrivati. Nella prima partita fu lui a segnare. Un giocatore che ha delle grandi qualità, molto generoso, lavora tanto per la squadra. A volte per la sua generosità fa fin troppo corre anche troppo. Poi dopo quando gli arriva la palla le idee sono un po' più offuscate. Ma è giocatore, è andato al tiro tre volte. Può fare la differenza soprattutto lì davanti".

Il mese di lavoro a Bogliasco dopo la fine del campionato. "Abbiamo lavorato tantissimo in questo mese. I ragazzi sono andati oltre le nostre aspettative. In un mese così difficile senza certezza di giocare, loro hanno lavorato così bene. Certo c'erano molti interrogativi. Nessuno aveva partite ufficiali in questo mese. C'era il dubbio di come gestivi le tensioni, le energie. Siamo stati discretamente bravi. Abbiamo dovuto spendere tanto. Questo mese ci ha dato certezze sotto l'aspetto caratteriale. Lo abbiamo visto tante volte questo atteggiamento da parte di questi ragazzi. Non solo da chi ha giocato, anche chi era fuori".

Espulsione di Borini

L'espulsione evitabilissima di Borini. "Borini già in questo mese non ha lavorato a pieno regime perché veniva da un infortunio è riuscito a lavorare una settimana con noi, su di lui puntavamo, non ho rivisto l’entrata che ha fatto però mi dicono che era da espulsione, un giocatore della sua esperienza magari poteva gestirla meglio ma dovremo farne a meno nella gara di ritorno" dice Evani.

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