Addio a Ggi Riva è morto. Se ne è andato con la velocità di un 'Rombo di Tuono' come era soprannominato. Era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari per un infarto accusato domenica. Aveva compiuto 79 anni lo scorso 7 novembre.
Se c'e' stato in Italia un calciatore che pur essendo mito è riuscito a restare un uomo, quello e' stato Giggirriva, come lo chiamavano i suoi 'corregionali' sardi. Che lo hanno venerato da quando, nel 1963, arrivo' sull'Isola: doveva rimanere al massimo un paio di stagioni, per sfruttarla quale trampolino di lancio, e invece non se n'e' piu' andato, fino all'ultimo giorno della sua vita, oggi. "Perche' qui - spiego' a chi gli chiedeva il motivo di una scelta controcorrente - io che in pratica non avevo famiglia, ne ho trovate tante''.
È stato grande protagonista in maglia azzurra a cominciare dalla "partita più bella di sempre", Italia-Germania 4-3. Riva rimase in Sardegna, nonostante le grandi squadre lo avessero inseguito e l'allora presidente juventino Boniperti lo inseguisse con offerte straordinarie, lui continuava a dire no e a segnare in rossoblù.
Da sempre personaggio riservato e schivo, viveva in un appartamento nel centro di Cagliari e negli ultimi anni aveva limitato anche le sue consuete passeggiate nelle vie del centro.
Riva è considerato il più forte attaccante azzurro più forte del dopo guerra. E' ancora lui il detentore del record di gol segnati in nazionale: 35 in 42 presenze, un incredibile media di 0,83 gol a partita.
IL COMMENTO
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa
La Liguria fragile dimenticata dalla campagna elettorale