GENOVA - La sconfitta di Monza, ennesima fotocopia di tante altre vissute dal Genoa, mette in difficoltà Gilardino contestato sul web per i cambi sbagliati contro i brianzoli.
Resta il fatto che il ciclo di partite abbordabili, quelle da punti, si sono esaurite con due vittorie (Salernitana e Verona), un pari con l’Empoli e una manciata di sconfitte (Cagliari, Frosinone e Monza) che rendono la classifica preoccupante rispetto alle attese. La delusione dei tifosi è anche dovuta al fatto che col Monza, in campo per la prima volta, c’erano i tre “tenori”: Messias, Gudmundsson e Retegui.
E proprio Retegui si è divorato un gol alla Puscas sullo 0-0, tanto che pare una maledizione che il Genoa a mezzo metro dalla porta non riesca più a segnare. Badelj e compagni anche a Monza si sono buttati via. Sconfitta col solito gol preso nel finale (De Winter piazzato malissimo sul gol di Mota) poi il generoso Dragusin mandato in attacco spara fuori a due passi dalla rete un illuminante assist di Gudmundsson. E qui di chiude il sipario.
Il problema è che venerdì al Ferraris c’è la Juve e il Genoa con soli 4 punti dalla zona calda ha bisogno di un risultato utile per ritrovare entusiasmo e soprattutto togliere pressione su Gila. Ha ragione, dal canto suo, il tecnico quando dice che il Genoa paga carissimo gli errori che fa, ma tocca a lui trovare l’antidoto per evitare che la stagione diventi una via Crucis indipendentemente dai rinforzi che dovranno arrivare sugli esterni.
Certo, Retegui, Gud e Messias li mister li ha avuti solo a Monza, ma il pubblico chiede una reazione immediata dopo una serie di battute a vuoto incredibili e ora dannose. Eppure il Genoa a parte con la Fiorentina non è mai stata travolta da nessuna squadra e i rimpianti di Monza sono quelli di Frosinone dove il pari pareva persino stretto. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Con la Juve lanciatissima un esame difficile ma stimolante e soprattutto davanti al proprio pubblico.
IL COMMENTO
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