GENOVA - Il Genoa ha perso a Lecce per tre motivi che stavolta chiamano in causa Gilardino che comprensibilmente ha raccontato il suo punto di visto sul match finito 1-0 per i giallorossi: "L'espulsione di Martin ha cambiato la strategia della gara, ma la squadra ha lavorato bene con compattezza, poi nei minuti finali è arrivato l’episodio del gol che ci ha condannato. Ci dispiace non aver portato a casa niente”.
Così il tecnico rossoblu. Ma l’allenatore è il responsabile della squadra quindi dovrà chiedere spiegazioni ai suoi per quei 12 minuti iniziali da incubo tipo Fiorentina. Dopo i discorsi convincenti alla vigilia sull’autostima cresciuta dopo il 2-2 col Napoli, vedere quella passività è stata una brutta sorpresa che si è trascinata fino alla fine. Poi l’espulsione di Martin. Ovvero il secondo errore di Gila. Lo spagnolo che pure ha esperienza, già ammonito non si è frenato nel momento del secondo fallo e di qui il rosso di Rapuano.
Ecco Martin, perché non Vasquez che infatti quando è entrato ha fatto molto bene? Terzo: il Lecce andava rispettato perché è in stato di grazia, ma col sennò di poi lasciare Retegui, ancora 11 contro 11, da solo ad attendere l’arrivo di Gud lontano trenta metri non poteva funzionare. Così a parte un paio di ipotesi d’attacco non concluse non si sono segnalate giocate pericolose verso i salentini. Paradossalmente il Genoa dopo l’espulsione di Martin ha fatto il massimo. E’ vero, ha ragione Gilardino quando ha detto questo. Ordine, sacrificio ed equilibrio gli ingredienti del fortino rossoblu caduto per la terza volta fin qui nei minuti finali.
Il gol del Lecce, deviazione sfortunata di Frendrup, ha così mortificato tutti e ora con la Roma serve ritrovare soluzioni diverse soprattutto in attacco. È il mister non è rimasto sordo: “Farò delle valutazioni anche in base alle condizioni dei ragazzi”. Ma Gilardino ha ragione da vendere a presentare un Genoa che non sia troppo sbilanciato. Serve insomma il centro di gravità permanente usando una canzone di Battiato. Gila ci sta girando intorno e forse è vicino all’alchimia per farlo ripartire senza inutili pressioni. E sul modulo Gilardino è aperto a trovare appunto altre impostazioni tattiche. Infine su Martin, il mister ha spiegato i minuti che hanno anticipato poi l’espulsione: “Avevano De Winter ammonito e pure Martin. Ero lì pronto a fare entrare Vasquez per lo spagnolo ma purtroppo non si poteva immaginare quel fallo che ha condizionato tutto”.
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