GENOVA - Sebastiano Esposito è un nuovo giocatore della Sampdoria. L'ufficialità del tesseramento dell'attaccante di Castellamare di Stabia - classe 2002 - è arrivata in mattinata: prestito dall'Inter con obbligo di riscatto, diritto di opzione e contro opzione in favore dei nerazzurri. Contratto sino al 2028. Oggi è la giornata in cui altri due neoacquisti blucerchiati - il difensore uruguayano Facundo Gonzalez (20 anni, prestito dalla Juventus) e l'esterno destro sloveno Petar Stojanovic (27 anni, prestito dall'Empoli nell'operazione che ha portato Bereszynski ai toscani) - effettuano le visite mediche.
Resta calda la pista che può portare a Roberto Pereyra, 32 anni, centrocampista argentino svincolato ex Udinese e Juventus: il sudamericano può essere convinto sulla base di un contratto triennale con stipendio a salire in caso di promozione in serie A. La Samp al momento sta trattando col giocatore una cifra intorno ai 630 mila euro annui per la stagione in corso tra i cadetti. Ma non è tutto.
Un rumors di mercato rimbalza dalla Francia attraverso le colonne de "Le Parisien": la Sampdoria sarebbe interessata a Noha Lemina. Classe 2005, di nazionalità francese e trequartista: è il fratello dell'ex juventino Mario Lemina. Il giocatore è in forza al vivaio del Paris Saint Germain e i blucerchiati possono prelevarlo in prestito confermando la linea giovane della nuova rosa. Sempre in stand by il ritorno di Gian Marco Ferrari dal Sassuolo che dovrebbe concretizzarsi a fine mercato.
In uscita Stoppa (ufficiale al Catanzaro) e Di Stefano destinazione Lecco, dopo la partenza già definita di Leris allo Stoke City. Tra gli obiettivi in entrata restano vivi i nomi di tre giocatori della Reggina (il difensore Gagliolo, il centrocampista Majer e l'attaccante Rivas) e nel reparto avanzati vengono seguiti sempre con attenzione Maric del Monza e Borrelli del Frosinone.
Giovedì ultimo giorno per la campagna abbonamenti: sinora superata quota 17 mila tessere vendute. Venerdì a Marassi Sampdoria-Pisa: recuperato Ricci, ancora in dubbio Borini.
IL COMMENTO
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