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Intervista esclusiva all'ex centrocampista che ha vestito la maglia bianca e quella rossoblù
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LA SPEZIA - La nostra intervista in esclusiva a Francesco Migliore, ex terzino sinistro, fra le altre, di Spezia e Genoa che nel 2020 ha concluso la sua carriera da calciatore dedicandosi totalmente al mondo dell'imprenditoria, sempre nel territorio del Levante Ligure, dove attualmente vive con la sua famiglia.

Come sta andando la tua attività da imprenditore, dato che hai lasciato totalmente il calcio per dedicartici?

"Tutto bene, ho deciso di smettere prima con il calcio, dato che a 32 anni avrei potuto continuare, però in parallelo mi ero costruito un'azienda che adoperava nel settore dell'ospitalità e nel food and beverage, dunque con tanti progetti, ho preso questa decisione e devo dire che, nonostante tutto, covid compreso, ce la stiamo cavando bene, con tante altre nuove idee all'orizzonte".

Un ritiro a 32 anni, forse un po' precoce. Non pensavi di restare nel calcio come dirigente o allenatore?

"In realtà sono nel mondo del calcio da quando ho 6 anni, a 13 anni ho abbandonato la mia famiglia per trasferirmi al Lione, dunque è stata una trafila molto lunga e, una volta arrivato a 32 anni, dove il mio fisico stava entrando in una fase calante e la mia azienda che cresceva in parallelo, ho dovuto prendere la decisione sofferta di lasciare il pallone, scelta che non rimpiango per nulla".

Prima Lione, poi Crotone e infine Cremonese, però la Liguria, con Spezia e Genoa, ti è rimasta nel cuore.

"Si assolutamente, allo Spezia è dove ho trovato come calciatore il mio apice, avendo maggiore continuità. Ho tanto bei ricordi di una bellissima esperienza, ne approfitto quindi per ringraziare lo Spezia Calcio e tutti i suoi tifosi che mi hanno sempre apprezzato nonostante momenti di alti e bassi. Emozione unica giocare al Picco e indossare quella maglia".

Quali sono i ricordi più piacevoli che ti porti dentro dalle due avventure liguri, prima con lo Spezia, poi con il Genoa?

"Quattro stagioni allo Spezia di cui ho tanti bei ricordi, uno in particolare è sicuramente la cavalcata in Coppa Italia con la vittoria nello Stadio Olimpico contro la Roma, ma oltre a quello ho tanti altri momenti che ricorderò a lungo, dalle vittorie ai 4 play off di fila senza purtroppo aver mai raggiunto la Serie A. Sono contento che ora la società ci sia riuscita, vado ancora oggi volentieri a vedere le Aquile nel massimo campionato. Nel Genoa, avendo giocato solo un anno, ho sicuramente meno esperienze, ma calcare i campi di Serie A, con l'esordio a San Siro contro l'Inter davanti a 70000 persone, è stato un momento che non potrò mai dimenticare. Spezia ovviamente mi ha dato molto di più a livello calcistico"

All'epoca sei passato da uno Spezia che militava in Serie B ad un Genoa stabile in Serie A, nel giro di poco si sono ribaltate le cose, cosa ne pensi?

"Nella mia epoca parlare di uno Spezia in Serie A e un Genoa in Serie B sarebbe stato qualcosa di impensabile, alla quale nessuno avrebbe mai creduto, ma il bello del calcio è proprio quello, perchè tutto si può ribaltare. Questo anche grazie alla serietà dello Spezia Calcio e la spinta dei suoi tifosi che hanno messo in mostra questa società e questi giocatori".

Come hai vissuto la storica promozione dello Spezia in Serie A il 20 agosto del 2020?

"Un bellissimo traguardo per lo Spezia ma anche per me personalmente, anche se non facevo parte della rosa. Ricordo che ero andato sotto all'NH Hotel per vedere i ragazzi, dato che con tanti di loro avevo giocato assieme, e sicuramente è stata una cosa incredibile. Merito di quel risultato è stato sicuramente il percorso di crescita negli anni di tutto lo Spezia, che ha dimostrato di avere un grande progetto e ciò non può che avermi reso felice".

Un altro evento in cui tu eri protagonista è stata la storica vittoria di Roma in Coppa Italia, come hai vissuto quell'indelebile esperienza?

"All'epoca solo giocare all'Olimpico contro la Roma era già di per se un evento incredibile, poi vincere è stata l'apoteosi anche per tutti quei tifosi, che vengono da anni passati e palcoscenici più umili, dunque vincere all'Olimpico contro una squadra di campioni è stato bello. Ad oggi magari può essere una cosa più scontata, ma in quel momento preciso fu un qualcosa di indescrivibile"

Per concludere, forza Spezia o forza Genoa?

"Forza Spezia assolutamente, aldilà del fatto che attualmente vivo con la mia famiglia a Spezia, mio figlio gioca lì e dunque siamo tifosi Spezzini. Andiamo allo stadio a vedere i ragazzi giocare e posso quindi dire che non c'è paragone, dopo quattro anni a Spezia sono andato al Genoa perchè il mio percorso nelle Aquile era terminato, ma lo Spezia mi ha dato molto di più, quindi sempre forza Aquile".

 

 

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