Sport

3 minuti e 6 secondi di lettura

Il prossimo 9 dicembre, Davide Rebellin sarebbe stato l'ospite d'onore della serata organizzata per il 115° anniversario della fondazione dell'U.S. Pontedecimo, nella sede della Società Operaia e Cattolica di Pontedecimo. Il destino ha deciso diversamente, gettando nello sgomento il mondo del ciclismo e dello sport, con l'ex campione travolto e ucciso ieri mattina da un camion pirata su una strada del Vicentino, due giorni dopo l'ultima corsa professionistica di una carriera durata trent'anni e che lo aveva visto correre oltre il 51° compleanno.

La serata è stata così annullata in segno di lutto. Il direttivo dell'US Pontedecimo Ciclismo annuncia: "Abbiamo peraltro intenzione di organizzare, oltre al ricordo di Valerio Parodi, anche lui tragicamente scomparso nel corso di questo 2022, ricordo previsto intorno al prossimo 10 gennaio, anniversario del suo tragico incidente, una giornata nel corso della prossima primavera, per sensibilizzare tutte le parti in causa, a cominciare dalla politica, del grave problema della sicurezza dei ciclisti sulle strade".

Nella foto, Rebellin è alla partenza del Giro dell'Appennino 2021, tra Silvano Parodi e Fabio Barbieri. "Pensavamo - scrive Barbieri sul suo profilo Facebook - fosse la sua ultima partecipazione, alla soglia dei 50 anni. Sensazione che si rafforzò quando al Memorial Marco Pantani del successivo 18 settembre si procurò una frattura esposta di tibia e perone della gamba sinistra, cadendo con altri atleti, rimanendo incastrato con la gamba nel mucchio di bici causato dalla caduta. Ma ci ha stupito una volta di più, Ridotta la frattura con un intervento all'Ospedale di Forlì, è risalito in bici quasi subito. Ha voluto esserci, tra i professionisti, ancora una stagione, per chiudere la carriera nel suo Veneto. Confermato dalla sua squadra, la Work Service-Vitalcare-Dynatek, il rientro alle corse è avvenuto, dopo duri allenamenti, proprio al Giro dell'Appennino dello scorso 2 giugno. Alla vigilia ha dato una grande testimonianza, partecipando alla salita della Bocchetta per la Pace in Ucraina, assieme a tanti amatori, al Campione Ucraino in carica Maksym Bilyi, a Luca Raggio che vestiva la maglia della Nazionale Ucraina avuta in dono proprio da Bilyi quando erano compagni di squadra nella D'Amico-UM Tools, al Presidente Enrico G. Costa. Anche Paolo Colombo era presente, con il Sindaco di Campomorone Giancarlo Campora e i parroci di Pontedecimo e Campomorone. Il giorno dopo Davide ha concluso al 19° posto il Giro dell'Appennino, lasciandosi alle spalle numerosi atleti che potevano essere suoi figli. Ha appeso la bicicletta al chiodo dopo aver partecipato alle sue ultime tre gare nel suo Veneto, il Campionato del Mondo Gravel, corso da Vicenza a Cittadella, il Giro del Veneto e la Veneto Classic. Per festeggiare la sua lunghissima carriera da professionista l'U.S. Pontedecimo lo aveva invitato ai festeggiamenti per il 115° anniversario della fondazione. Aveva una camera prenotata all'Albergo Nazionale di Pontedecimo (dove già nel 2017 era stato ospite Gilberto Simoni, per ricevere l'Appennino d'Oro), avevamo previsto per lui un menù vegetariano (di questa natura erano le proteine che utilizzava per correre), avevamo preparato il riconoscimento, con la dedica scritta per lui da Giulia Scala Marchiano ("A Davide Rebellin, per il suo esempio di dedizione, passione e amore incondizionato per il ciclismo”). Avremmo preparato la proiezione dei filmati con Jack Novelli che lo batteva sulla Bocchetta, e da lì avremmo preso lo spunto, confidando sulla sua ironia, per sottolineare a lui, con tante prestigiose vittorie ottenute in carriera, che in Liguria non aveva mai vinto: podi al Giro dell'Appennino, podi al Trofeo Laigueglia, 2 volte quarto alla Milano Sanremo, secondo nella tappa della Bocchetta del Giro di Padania del 2012 (dietro a Nibali), terzo nel "nostro" Campionato italiano a Genova nel 2007. Poi la tragedia, che ci rende estremamente addolorati. La serata del 9 dicembre è stata annullata, ma mai ci dimenticheremo di una persona splendida, di un Campione sfortunato. Ora ha raggiunto Michele Scarponi nel paradiso dei ciclisti, e là sarà sempre ricordato".