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Matteo Bernini ha partecipato al Quattro River rally a Karlovac prima gara del campionato croato dove il quindicenne pilota ufficiale Aci Sport di Tortona ha avuto una deroga per meriti sportivi e ha potuto correre nel suo primo rally su strada affiancato dall’esperto Zanini.

Purtroppo nella prima prova Matteo ha avuto un problema elettrico e la sua 124 si è ammutolita prima del via.
Risolto il problema è ripartito la mattina successiva per la seconda tappa e ha fatto le sue prime 6 prove speciali piazzandosi dodicesimo assoluto, primo dei due ruote motrici e terzo nel campionato Junior dietro a due ultra ventenni con macchine più performanti. Un’ottima gara ed esperienza. Il secondo appuntamento del calendario al Međimurski Rally è in programma i prossimi 11 e 12 maggio.
In Italia a Castelletto di Branduzzo Maurizio Rossi affiancato da Giorgio Genovese su Citroen C3 Sportec Europam ha ottenuto un buon undicesimo posto.

VERONA - Alberto Gilardino commenta soddisfatto la vittoria in rimonta a Verona contro l'Hellas che consegna la virtuale salvezza alla sua squadra. "Successo importantissimo - ammette il tecnico - non era facile venire su questo campo contro una squadra bisognosa di punti. Prima della partito ho parlato alla squadra e ho chiesto una prova di orgogliosi e di carattere, i ragazzi sono stati bravissimi a seguire le mie indicazioni e a fare una prova di assoluto valore. Ora non ci vogliamo fermare, ci aspettano delle partite intriganti con Fiorentina e Lazio. In palio altri punti per continuo il nostro bellissimo cammino".

Infine una battuta sul suo futuro: "Ne abbiamo già parlato a lungo, oggi non ho novità da comunicare, quando sarà il momento lo faremo. Ribadisco che in questo ambiente mi sento a casa, sto bene e sono felice. A questa società sono affezionato così come ai nostri tifosi".    

Dopo quattro turni di astinenza il Genoa torna a vincere in campionato battendo l'Hellas Verona in trasferta e salendo a 38 punti conquista di fatto la salvezza. Dopo essere passato in svantaggio dopo pochi minuti anche per via di un'ingenuità collettiva e di un errore di Martinez, la squadra di Gilardino è riuscita a pareggiare nel finale del primo tempo per poi operare il sorpasso nella ripresa. Gli uomini di Baroni rimediano un ko pesante in chiave lotta salvezza, restando fermi al quartultimo posto solamente a +1 sulla zona retrocessione.

IL TABELLINO

VERONA 1
GENOA 2

RETI: 7' Bonazzoli, 45' Ekuban, 58' Gudmundsson
Verona (4-2-3-1): Montipò; Centonze, Coppola, Dawidowicz, Cabal; Serdar (83' Folorunsho), Duda (46' Silva); Noslin , Suslov (61' Mitrovic), Lazovic (61' Swiderski); Bonazzoli (73' Henry)
Genoa (3-5-2): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli (78' Spence), Messias, Badelj (66' Bohinen), Frendrup, Haps; Gudmundsson (88' Ankeye), Ekuban (66' Thorsby)

Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Note: ammoniti Centonze, Gudmundsson, Duda, Serdar

Dopo i primi minuti di studio il Verona passa. All'8 errore in fase offensiva dei rossoblù, Lazovic lancia in profondità Bonazzoli che controlla bene e supera Martinez, uscito fuori dall'area, e appoggia agevolmente in rete.  
La squadra di Gilardino prova a reagire e al 20' va vicina al pareggio di testa con Vasquez da azione di calcio d'angolo, per lui è il sesto legno colpito in campionato.
Il primo giallo della partita al 24' è per Centonze, in netto ritardo su Frendrup e un minuito dopo sulla lista dei cattivi finisce Gudmundsson.
Genoa pericoloso con una bellissima imbucata di Badelj in verticale per Ekuban la palla è leggermente lunga e così Montipò può anticipare in uscita l'attaccante rossoblù.
In pieno recupero il Genoa la pareggia grazie ad una bellissima azione Gudmundsson e Messias, traversone basso di Haps per Ekuban che si inserisce molto bene e batte a rete. 
 
INIZIO SECONDO TEMPO
Baroni fa subito un cambio esce Duda, già ammonito, entra Dani Silva. Al 58' il Genoa passa. Ekuban tiene palla in area e serve Vasquez bravo a seminare il panico nella difesa e poi a calciare, sulla ribattuta di Montipò arriva Gudmundsson che facile facile la mette dentro.
Al 68' doppio cambio per il Grifone. Dentro Thorsby per Ekuban, fuori Badelj per Bohinen.
E proprio il neo entrato Thorsby va vicinissimo al gol in tuffo di testa (70') ma Montipò gli dice di no. Al 72' il Verona trova il pareggio con Swiderski ma l'azione è viziata da fuorigioco e quindi dopo un richiamo del Var l'arbitro annulla la rete.
Il Verona preme ma il Genoa ribatte colpo su colpo e al minuto 80 si rende pericoloso con Messias che da buona posizione prova il pallonetto con Montipò che si allunga e blocca.
Il Genoa fallisce l'occasione per chiudere la partita dopo una bella ripartenza di Ankeye che serve Messias tutto solo davanti al portiere non ha la freddezza per battere a rete.
Cinque minuti di recupero poi arriva il fischio finale con la squadra di Gilardino che a fare festa sotto il settore occupato da 1.500 tifosi rossoblù.

 

GENOVA - Ha segnato il suo dodicesimo gol in questo campionato regalando al Genoa la vittoria a Verona. È un Albert Gudmundsson soddisfatto quello che Dazn commenta la partita del Bentegodi. "Devo essere onesto: non è stata la mia miglior partita - spiega l'islandese - Credo di aver toccato pochi palloni nel primo tempo e che tutta la squadra non stava facendo una grande gara. Poi, però, siamo riusciti a pareggiare a fine primo tempo e questo ci ha permesso di trovare spazi nella ripresa fino al gol della vittoria che mi ha regalato una bella soddisfazione. Guardando la classifica, potremmo dire che siamo salvi e che abbiamo raggiunto con anticipo e con merito il nostro obiettivo".

Con questa vittoria il Genoa sale a quota 38 punti in classifica distanziando di 12 punti il Frosinone oggi terz'ultimo: "Questo non vuol dire che dalla prossima partita scenderemo in campo con minori motivazioni - aggiunge Gudmundsson -. Siamo il Genoa e abbiamo l'obbligo di dare sempre il massimo per provare a scalare sempre di più la classifica. Il mio futuro? Non mi sono fatto condizionare dalle voci di mercato. Vedremo cosa accadrà". 

 

 

GENOVA - Il pareggio di Palermo per la Sampdoria è stato un punto guadagnato o un'occasione persa? La verità probabilmente sta nel mezzo. In senso assoluto fermare in trasferta la squadra che - almeno a inizio stagione - era considerata come la grande favorita per la vittoria del campionato è un dato positivo. Però bisogna anche sottolineare come il Palermo di oggi (e anche quello visto contro i blucerchiati al Barbera) sia senz'altro una squadra in difficoltà, con tanti limiti al netto del cambio in panchina da Corini a Mignani.

Viceversa la Samp arrivava da quattro vittorie di fila, ha portato a casa un 2-2 alla fine arrivato in rimonta grazie al bel gol di Darboe ma è parsa al di sotto delle ultime prestazioni: una gara non certo senza volontà ma con minore ritmo (forse è stato accusato il primo vero caldo di stagione) e anche prestazioni non brillanti da parte di parecchi singoli, da Kasami a Verre fino a Ghilardi e Stojanovic. Evitabilissimi i due gol subiti oltre tutto dopo un episodio - il gol rocambolesco di Leoni - di cui la Sampdoria non ha saputo approfittare, facendo rientrare in partita un Palermo che avrebbe potuto andare maggiormente in difficoltà.

Stavolta poi - va detto - i cambi di Pirlo non hanno cambiato in meglio ma probabilmente hanno peggiorato la Samp. Una volta uscito De Luca - sempre generoso anche se stavolta non è arrivato il gol - Borini ha fatto fatica nei panni di prima punta e la Sampdoria ha concesso via via sempre più campo ai rosanero che nell'ultima mezz'ora avrebbero potuto vincere colpendo anche un incrocio dei pali con Di Mariano. Male anche Giordano che si è rivisto al posto di Barreca (che comunque era ammonito), unica vera nota lieta il ritorno di Pedrola (era assente da ottobre) che non è ancora in condizione per fare la differenza e che probabilmente avrebbe bisogno di un altro modulo - quello col tridente offensivo - per rendere al meglio.

Nessuna croce addosso a Pirlo che ha sempre avuto il merito di tenere la squadra unita anche nei momenti più difficili della stagione, ma questo pari a Palermo - gara che alla vigilia era considerata come un grande esame di maturità per i blucerchiati - lascia qualche rimpianto pur con la soddisfazione per un altro risultato positivo peraltro non scontato. Certo, ora la Sampdoria sembra allontanarsi dalla corsa per il sesto posto, visti i 6 punti di distacco dal Palermo e gli 8 di ritardo dal Catanzaro a 6 giornate dalla fine, pur con lo scontro diretto da giocare contro i calabresi (ancora in trasferta) il prossimo 10 maggio. Prosegue comunque la striscia di risultati positivi e - in vista della gara di sabato col Sudtirol a Marassi (ore 14) - è il dato più confortante.

Altro fattore importante - ma questa non è una novità - quello legato ai tifosi doriani presenti in gran numero (circa 1000 presenze) anche nella trasferta siciliana. Un aspetto che ha sottolineato anche il presidente della Samp Matteo Manfredi, ieri presente al fianco della squadra alla Favorita: "Era importante entrare con l'atteggiamento giusto. Buona prova dei ragazzi in rimonta. Un pareggio fondamentale per proseguire la nostra corsa, ora testa alla prossima partita. L'obiettivo è lo stesso dalla prima giornata, dobbiamo pensare a lavorare. Siamo sempre in dodici, anche nelle isole. Sicuramente è encomiabile la partecipazione dei tifosi, li ringrazio personalmente. So quanto è faticoso seguirci in trasferta. La passione che dimostrano è fondamentale. Ora abbiamo bisogno di punti. Il primo uomo sono loro. Col Sudtirol tutti allo stadio". 

Significativa - va rimarcato - anche la presenza a Palermo di Matteo Manfredi: il neo presidente blucerchiato è sempre più vicino - dopo la ripartenza societaria - anche alla squadra, ai calciatori e all'allenatore Pirlo. Un segnale importante per dare maggiori certezze anche all'intero ambiente Samp.