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GENOVA - La Sampdoria perde in casa con la Fiorentina, un gol per tempo, e accentua la crisi. La cura Stankovic tarda a far sentire i suoi effetti e le prove d'appello diminuiscono.

La sorpresa di giornata è in attacco per la Samp: Stankovic sceglie di schierare dal primo minuto il 19enne palermitano Daniele Montevago, in coppia con Caputo nel 4-4-2 che vede Amione schierato a sinistra in difesa, più avanzato Augello. Nuovamente titolare Leris, che completa il centro campo con Villar e Djuricic.

Non cambia quasi nulla Italiano che opta per Duncan al posto di Amrabat a centrocampo, il tridente sarà composto da Ikone, Kouame e Jovic.

Circa 15mila i tifosi abbonati presenti, più circa 5mila paganti 

LA CRONACA:

Al 4' minuto prima azione e subito vantaggio per la Fiorentina in contropiede: grande lavoro di Kouame che parte dal proprio centrocampo e dopo essersi accentrato scarica a destra per Ikone, premiata la sovrapposizione di Dodo' che rimette in mezzo, Bonaventura è lesto e tocca mettendo sotto le gambe di Audero.

Clamorosa occasione per la Fiorentina al 12': lancio lungo e contropiede con Ikone che vince il duello con Amione, il francese supera Audero e serve Kouame in mezzo, l'attaccante viola calcia a porta vuota ma è miracoloso il recupero in extremis di Ferrari che fa muro.

La prima occasione per la Sampdoria arriva al 15' con Colley che va vicinissimo al pari: su sviluppo di un corner, sponda aerea di Ferrari per il compagno che sotto porta non trova lo specchio di testa. Ammonito poi Leris per fallo su Martinez Quarta, il francese era diffidato e salterà la gara contro il Torino.

Ripartenza Fiorentina e calcio di rigore annullato al 30': calcio di punizione battuto malissimo da Augello che centra Bonaventura, il quale lancia in contropiede Kouame: cross da sinistra per Jovic che viene contrastato da Villar. Per l'arbitro Marinelli si tratta di penalty, ma dopo il consulto VAR tutto viene annullato.

Sfortunata la Sampdoria: dopo uno scontro di gioco finisce a terra Amione, che viene fatto uscire in barella al 36'. Al suo posto entra Murillo.

Ci crede la Samp che in pieno recupero, ben 7 minuti, prova la conclusione con Caputo, destro a giro sopra la traversa di poco, con deviazione.

Nella ripresa spazio a Gabbiadini che prende il posto di Montevago. Subito un'iniziativa personale di Augello che taglia il campo e si accentra, sinistro dal limite che non trova fortuna. Occasione al 57' per Bonaventura, smarcato sul cross di Biraghi da sinistra non inquadra la porta di testa.

Raddoppia la Fiorentina al 58': calcio d'angolo battuto forte a rientrare da Biraghi, svetta più alto di tutti Milenkovic che segna il 2 a 0.

Nel finale di partita non succede più nulla e la Sampdoria incassa un'altra sconfitta, che aumenta le preoccupazioni, mancano due partite alla sosta e serve fare punti sia a Torino che in casa col Lecce.

 

SAMPDORIA-FIORENTINA 0-2
RETI: 4' Bonaventura, 58' Milenkovic
SAMPDORIA: Audero; Bereszynski, Ferrari (dal 65' Quagliarella), Colley, Amione (36' Murillo); Leris, Villar (dal 65' Vieira), Djuricic, Augello (dal 70' Murru); Caputo, Montevago (dal 46' Gabbiadini). All. Stankovic.
FIORENTINA: Terracciano; Dodo, Milenkovic, Quarta (dal 46' Igor), Biraghi; Bonaventura, Mandragora, Duncan (dal 65' Amrabat); Ikone, Jovic (dal 46' Cabral), Kouame. All. Italiano.
ARBITRO: Marinelli di Tivoli.

AMMONITI: Leris (S)

LA SPEZIA - "Rammarico" - e - "Necessità di risollevarsi" - queste le parole chiave che accumunano le interviste di Daniel Maldini e Medhi Bourabia, due dei protagonisti scesi in campo ieri sera nel match tra Spezia e Milan, valevole per la tredicesima giornata di Serie A e conclusosi sul risultato di 2-1 per i Rossoneri.

Ecco l'analisi sulla partita di Daniel Maldini, autore del gol del momentaneo pareggio, nonché primo gol segnato dalle Aquile in trasferta questa stagione:

"Il rammarico per questa sconfitta è grande perché abbiamo disputato una buona gara e anche oggi nel finale abbiamo incassato una rete che fa male e che ci fa tornare a casa senza punti e con tanto amaro in bocca. Lo spirito con cui abbiamo affrontato la partita è quello giusto e sono sicuro che continuando così prima o poi la ruota girerà e arriveranno anche i risultati positivi che meritiamo" 

Sulla prima rete in maglia bianca segnata proprio contro la sua ex squadra:

"Evidentemente era scritto nel destino che la mia prima rete in campionato la dovessi segnare a San Siro, ma mi dispiace molto che non sia valso alcun punto per la squadra".

Queste invece le parole di Medhi Bourabia:

"Mancano pochi giorni al prossimo match e quindi non avremo tempo per abbatterci. Dobbiamo rialzare la testa subito, consapevoli del fatto che questa sera abbiamo dato filo da torcere ai campioni d'Italia. Ci sono tante cose positive da tenere per il futuro, dobbiamo poggiare su tutto ciò che di buono abbiamo fatto oggi per farci coraggio nelle prossime partite. Stiamo raccogliendo poco lontano da casa, ma quella di questa sera è stata la migliore partita in trasferta, avremmo meritato di più".

Sulla sconfitta con il Milan:

"Dobbiamo continuare a lavorare, il campionato è lungo e ci saranno tante altre occasioni per strappare punti. Da Milano ci portiamo a casa una grande prestazione, ordinata e precisa, il peccato è avere incassato il gol decisivo negli sgoccioli di gara, proprio come contro la Fiorentina nello scorso turno".


Venti anni fa Gianluca Signorini il Capitano del Genoa del quarto posto e di Anfield, perdeva una partita terribile contro la malattia che lo aveva aggredito senza via d’uscita.

Signorini ha lottato come in campo, dando nella sofferenza, sua e della splendida famiglia che gli è stata vicino, un grande esempio. D’altronde Gianluca era un leader e nel calcio non lo diventi per caso. Per questo è diventato un simbolo oltre al popolo genoano che non lo dimenticherà mai.

Il 24 aprile del 2001 i sui compagni, i suoi amici, da Nappi a Skuhravy, da Aguilera a Caricola, gli regalarono una serata commovente per certi versi drammatica, ma unica nella sua essenza di condivisione del dolore fatta evento, che mise in luce la sua forza espressa negli occhi perché la SLA l’aveva condannato su una sedia a rotelle e a parlare con lo sguardo.

Trentamila persone gli tributarono un saluto che resterà nella storia del Genoa e non solo. La Nord che faceva il tifo solo per lui, Capitano per sempre.

Scoglio lo aveva voluto a tutti i costi per disegnare la squadra che aveva in mente per riportare in A il Grifone. Spinelli non ebbe tregua e Signorini arrivò a guidare quel gruppo. Il professore di Lipari non si sbagliò e i rossoblu vennero promossi e quella stagione fu quella del rilancio di tutto il Genoa dopo anni di stenti. La salvezza successiva e poi il cambio di allenatore con la carta Bagnoli che aveva vinto lo scudetto del Verona. Già l’Osvaldo il mago della Bovisa, così diverso da Scoglio, ma su Signorini in sintonia.

Si abbracciarono al funerale di Gianluca, con il Capitano che addosso nell’ultimo viaggio aveva la fascia da capitano. La maglia numero 6 venne ritirata per sempre come si fa con i campioni. E lui lo è nel cuore di tutti e lo sarà per sempre.

Si è aperto sotto il segno di Matteo Musti il 4° Giro dei Monti Savonesi Storico, ma il colpo di scena non è mancato. Il pilota pavese ha dominato le prime due prove speciali del sabato con la sua Porsche, accumulando quasi 40 secondi di vantaggio sugli avversari. Quando la gara sembrava destinata a prendere una direzione a senso unico ecco però il colpo di scena: sulla prima prova speciale della domenica mattina Musti accusa un problema al cavo dell’acceleratore e perde oltre due minuti, venendo così estromesso dalla lotta per le posizioni di vertice.
La stessa sorte era purtroppo capitata a Sergio Mano, vincitore nel 2019 e sfortunatissimo nelle ultime due edizioni; un piccolo problema meccanico sulla Toyota Celica gli ha fatto perdere oltre dieci minuti; il piemontese  è rimasto in gara realizzando tempi di rilievo, senza purtroppo poter competere per la vittoria.

La domenica si è aperta con la vittoria di Maurizio Rossi con la Subaru Legacy Primocanale 40 sulla prova speciale Scravaion, davanti a Sordi (Porsche 911) e Vigo (Peugeot 309), mentre sul Colle del Melogno il migliore è stato proprio Mano, seguito da Rossi e Sordi.

La classifica provvisoria a metà gara vede Sordi al comando con 3”5 su Rossi e 18” sul sorprendente Manuel De Micheli con la piccola Opel Corsa.
Sono previsti altri due giri sulle prove speciali Scravaion e Melogno, poi i concorrenti arriveranno sul palco di Albenga a partire dalle 15:44.

 

 

 

MILANO - La beffa arriva ancora nel finale come contro la Fiorentina al Picco. Lo Spezia perde 2-1 a San Siro contro il Milan nell’anticipo serale del sabato.

Rossoneri in vantaggio al 21’ con Theo Hernandez che si conferma bomber: stop di petto e tiro al volo che non lascia scampo a Dragowski. La reazione c’è ma non è sufficiente a far trovare il pari: Nzola butta all’aria una buona occasione prima dell’intervallo. Anche il Milan non sta a guardare e centra una traversa con Krunic su cui è bravo Dragowski nel successivo tentativo di Diaz.

Nella ripresa gli Aquilotti spingono maggiormente: prima Ekdal si divora il pareggio poi al 59’ è l’ex Daniel Maldini a trovare il gol proprio nello stadio che è stato di papà Paolo e nonno Cesare. Cinquantacinque anni dopo un Maldini in campo a San Siro con una maglia diversa da quella rossonera (allora era stato Cesare in Granata in Milan-Torino dell'8 gennaio 1967 con il match terminato 1-1 in virtù delle reti realizzate da Rivera e Simoni).

I minuti trascorrono con il Milan a caccia del gol e lo Spezia che si difende con ordine. All’89’ però il sogno di Gotti di portare via punti da San Siro si spengono dietro alla magia al volo di Olivier Giroud che trafigge Dragowski e regala vittoria e tre punti alla squadra di Pioli. Già ammonito il bomber rossonero si toglie la maglia per festeggiare e si fa espellere. Ma il recupero non cambia le sorti del match.

Per lo Spezia ancora un’amarezza nel finale e classifica ferma al palo con 9 punti in 13 partite e terzo ko consecutivo. Ancora zero punti raccolti in trasferta dove però è arrivata la prima rete. Piccola consolazione ma troppo poco.

A fine partita ai microfoni di Skysport il tecnico Aquilotto Luca Gotti ha commentato: “Quando si prendono batoste di questo tipo, è inevitabile rimanerci male ma se analizziamo nel complesso stiamo migliorando da tutti i punti di vista. Può essere messo in conto il fatto di non portare a casa punti quando si gioca San Siro ma avremmo meritato qualcosa in più. Se riesco a tenere stretto lo spirito di questa squadra, la sorte poi la cambieremo noi".