Sanità

Già al momento dell'esordio dei primi disturbi motori, come lentezza dei movimenti e tremore a riposo, la patologia è in una fase già avanzata, poiché, in questo stadio, almeno il 60% delle cellule dopaminergiche del cervello sono già degenerate
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GENOVA - Circa 4mila persone, ma probabilmente di più. Sono questi i numeri delle persone affette da Parkinson in Liguria. Oggi, giornata mondiale della malattia neurodegenerativa, il dtt. Del Sette, neurologo, ha elencato i sintomi che dovrebbero far scattare i campanelli d'allarme per questo disturbo per cui è fondamentale una prognosi precoce.

La media dell'età delle persone colpite dal Parkinson è di circa 60 anni. La giornata mondiale di questa malattia serve anche per far riconoscere a tutti quella che potrebbe essere la sintomatologia del Parkinson, in modo da sapere il prima possibile se se ne è affetti: già al momento dell'esordio dei primi disturbi motori, come lentezza dei movimenti e tremore a riposo, la patologia è in una fase già avanzata, poiché, in questo stadio, almeno il 60% delle cellule dopaminergiche del cervello sono già degenerate. "È una malattia neurologica che colpisce il cervello - spiega Del Sette -, inizialmente si pensava colpisse le funzionalità motorie ma oggi sappiamo che è più complessa e che colpisce aree importantissime del cervello. Sappiamo anche che il fattore tempo è fondamentale e che negli ultimi anni abbiamo trovato nuove terapie per la così detta fase avanzata". 

"I sintomi spesso passano inosservati o vengono confusi con segni di altre malattie. Uno di questi è il tremore, ma un tremore specifico che viene fuori in momenti di riposo È importante riconoscerlo perchè esistono altri tipi di tremori, come quello essenziale, che esce quando si mantiene la stessa posizione per diverso tempo o tremori intenzionali, che vengono fuori quando una persona cerca di effettuare determinati movimenti. Un tremore deve farci scattare un campanello d'allarme, ma non tutti i tremori sono sintomi della malattia di Parkinson".

"Altri sintomi sono il rallentamento dei movimenti - conclude Del Sette -, per esempio un'andatura a passi più piccoli, e infine la rigidità. Le persone affette da Parkinson hanno i muscoli rigidi e, a causa di questo, si registra un'aumento del tono muscolare che porta ad alterazioni degli atteggiamenti posturali, ultimo gruppo di sintomi di questa malattia".

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