
Superare un cancro in età pediatrica è una vittoria che segna profondamente la vita di bambini e famiglie. La guarigione non sempre coincide con la fine delle difficoltà: chi ha affrontato un tumore da piccolo si trova spesso a dover gestire una serie di problemi fisici, psicologici e sociali che possono accompagnare la crescita e l’ingresso nell’età adulta. Martedì 1 luglio, alle 21 in prima serata, 'People - Cambia il tuo punto di vista', sarà dedicata a chi ha affrontato e vinto una delle sfide più dure: il cancro infantile.
In Italia 50mila sopravvissuti
In Italia sono quasi 50.000 le persone che hanno avuto un tumore durante l’infanzia o l’adolescenza e l’hanno superato. Ogni anno si aggiungono circa 1.200 nuovi guariti: l’80% dei circa 1.500 nuovi casi di cancro pediatrico diagnosticati annualmente. Dietro questi numeri, ci sono volti, storie e famiglie che hanno affrontato mesi, a volte anni, di terapie e incertezze, ma anche di speranza e solidarietà.
Le conseguenze delle cure oncologiche
Le terapie oncologiche pediatriche, pur salvando la vita, possono lasciare effetti collaterali a lungo termine. Secondo i dati, tra il 60% e il 90% dei sopravvissuti a un tumore in età infantile sviluppa almeno una malattia cronica nel corso della vita. Questi effetti comprendono problemi cardiaci, difficoltà di fertilità, alterazioni della crescita e, in alcuni casi, la comparsa di tumori secondari. Il rischio non diminuisce con il passare degli anni: anzi, l’invecchiamento può accentuare le fragilità già presenti, rendendo necessario un attento follow-up medico anche molti anni dopo la guarigione.
Crescita e sviluppo: ostacoli e recupero
Uno degli aspetti più delicati riguarda la crescita. La chemioterapia e la radioterapia possono interferire con lo sviluppo fisico, causando rallentamento della crescita in altezza e peso, soprattutto se le terapie sono iniziate in tenera età. Nausea, vomito e perdita di appetito, frequenti durante i trattamenti, contribuiscono a una nutrizione insufficiente e quindi a un deficit di crescita. In molti casi, questi effetti tendono a regredire uno o due anni dopo la fine delle cure, ma non sempre il recupero è completo. Alcuni farmaci, come le alte dosi di cortisone o la radioterapia su determinate aree, possono avere impatti permanenti sulla statura e sulla struttura ossea. Inoltre, condizioni rare come la sindrome diencefalica, legata a tumori cerebrali, possono determinare un arresto significativo della crescita, con sintomi che regrediscono solo dopo trattamenti mirati.
Le sfide psicologiche e sociali
L’esperienza della malattia lascia spesso segni anche sul piano emotivo. I bambini e gli adolescenti che hanno vissuto un tumore possono sviluppare ansia legata ai controlli medici, paura delle recidive e difficoltà a sentirsi 'normali' rispetto ai coetanei. La transizione dall’oncologo pediatra ai servizi per adulti è un momento critico: spesso manca una figura di riferimento che accompagni questi giovani nella gestione delle conseguenze a lungo termine della malattia.
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IL COMMENTO
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