Sanità

Nel punto stampa di Regione Liguria e Alisa si è parlato anche dello stato dei lavori del Felettino, che partiranno entro aprile, e del nuovo progetto "Immunige"
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GENOVA - Le richieste per lo screening del tumore del colon retto sono triplicate grazie a 'Prenoto Prevengo', la partenza del progetto "Immunige" dedicato alla prevenzione del papilloma virus per i più giovani, l'appello alla vaccinazione per il morbillo a causa di focolai diffusi e la presentazione del progetto esecutivo dell'ospedale Felettino che segna la fase conclusiva dell'appalto. Sono questi i temi al centro dell'ultimo punto stampa sulla sanità ligure promosso dalla Regione con Alisa, trasmesso in diretta da Primocanale.

"PRENOTO PREVENGO"

Per quanto riguarda la prevenzione del tumore del colon retto, fra il 19 dicembre e il 19 febbraio sono stati già ritirati 6.553 kit nelle farmacie o presso gli sportelli di Asl, un dato triplo rispetto a quello registrato negli stessi due mesi durante la campagna dello scorso anno. Anche il numero dei campioni riconsegnati per partecipare allo screening è cresciuto in misura analoga, arrivando al momento a quota 5.816 (la campagna nel frattempo sta proseguendo). A fronte di 11.862 lettere inviate, quindi, più del 55% degli interessati ha ritirato il kit e oltre il 49% ha effettivamente aderito alla campagna di prevenzione, riconsegnando il campione per le analisi. Nella campagna dello scorso anno, entrambi questi valori si attestarono sul 20%, a fronte anche allora di più di 11mila lettere inviate. Il progetto è una delle azioni sul tema della prevenzione messe in campo da Regione Liguria e Alisa, presentate nel punto stampa sanità di questa settimana.

“Il segreto della costante crescita delle adesioni – afferma l’Amministratore Unico di Liguria Digitale Enrico Castanini - è che i cittadini si sono resi conto di quanto la partecipazione agli screening sia diventata semplice e veloce grazie alle nuove procedure di ritiro e riconsegna delle provette in qualunque farmacia e alle funzionalità contenute nella app e sul sito. Vantaggi non solo riservati a coloro che utilizzano gli strumenti informatici, ma a tutti. Basti pensare che prima, sommando gli orari di apertura di tutti gli sportelli presenti sul territorio di Asl 3, il cittadino aveva a disposizione 62 ore alla settimana per consegnare le provette da analizzare. Oggi, grazie alla possibilità aggiuntiva di ritirare e riconsegnare in qualunque farmacia, siamo saliti a 7.500 ore a settimana: 120 volte in più. Insomma, oggi prendere parte a questa importante campagna di prevenzione richiede uno sforzo davvero minimo, anche per i più impegnati. Possiamo dire di aver ribaltato il paradigma: non è più il cittadino a doversi avvicinare alla prevenzione ma è la prevenzione finalmente ad arrivare al cittadino. Partito nel periodo natalizio con l’avvio della campagna sperimentale in Asl 3 Genovese per la prevenzione del tumore del colon retto, il nuovo sistema sviluppato da Liguria Digitale punta a ridurre al minimo tempi e spostamenti per il ritiro dei kit e per la riconsegna degli stessi per la partecipazione allo screening, grazie alla possibilità di effettuare queste operazioni anche in qualunque farmacia, oltre che presso gli sportelli Asl. In aggiunta a questo, poi, scaricando la app “Prenoto Prevengo” o collegandosi al sito, il cittadino può anche richiedere la spedizione a casa del kit e può ricevere la notifica dell’esito negativo del test direttamente sul proprio smartphone, in tempo reale”.

“Stiamo lavorando – aggiunge Angelo Gratarola assessore regionale alla sanità di Regione Liguria – su più fronti: prenoto prevengo e la prevenzione del tumore al colon sono partiti nel territorio della ASL3 e puntiamo di estenderlo, sempre insieme a Liguria Digitale e Federfarma in tutto il territorio ligure. Per quanto riguarda il tumore del colon e per quello della mammella, nel piano regionale di prevenzione vaccinale predisposto da Alisa, è entrata in vigore da quest’anno l’estensione dell’offerta gratuita da parte del Servizio Sanitario regionale dai 50 fino ai 74 anni di età (lo scorso anno era previsto fino ai 69 anni). L’obiettivo è incrementare le adesioni alle campagne di screening e a quelle vaccinali in maniera continua, ben sapendo che prevenire il più possibile le malattie è il modo più efficace per assicurare la salute dei cittadini. Investendo nella digitalizzazione, tutto questo diventa più facile, come dimostrano i primi risultati di “Prenoto prevengo”.

OSPEDALE FELETTINO E PIETRA LIGURE

"Alla fine della settimana scorsa è stato presentato dalla ditta che costruirà l’ospedale il progetto esecutivo dell’ospedale Felettino di Spezia - dichiara il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -. Ora quindi entriamo nella fase conclusiva dell’ iter previsto, con la validazione entro 60 giorni del progetto dell’ advisor indipendente, che in questo caso è la società Rina. Da quel momento sarà consegnata l’area di cantiere e comincerà la costruzione dell’ospedale. Oggi con l’amministrazione comunale di Pietra Ligure abbiamo anche cominciato l’analisi del preliminare del nuovo ospedale Santa Corona di Pietra Ligure che come sapete è un altro pezzettino dell’impianto di edilizia sanitaria che sarà rinnovata nel corso dei prossimi anni; ne parleremo più diffusamente alla fine del mese prossimo quando definiremo con il Comune una serie di dettagli per poi procedere al documento preliminare della progettazione.  La primavera porterà quindi l’apertura della gara per affidare il documento di fattibilità tecnica ed economica".

VACCINI MORBILLO

"Il morbillo sta tornando prepotentemente in tutto il mondo, in Florida è un caso politico ma vale anche per noi - spiega l'infettivologo Matteo Bassetti -. Nel 2023 abbiamo avuto un grave aumento, con outbreak pericolosi in paesi con scarsa o nulla copertura vaccinale. Ci sono stati più di 30mila casi in Europa nel 2023, di cui 21mila in ospedale, tendenza confermata a inizio 2024. Austria e Romania tra i più colpiti, con 6 morti in Romania e uno in Irlanda tra gennaio e febbraio nel 2024. Quando il morbillo colpisce un adulto, ricoveri e complicanze sono molto frequenti. L’aumento dei casi di morbillo è correlato alla diminuzione dei vaccini (soprattutto durante il Covid, quando il sistema era impegnato su quello). Chi colpisce maggiormente il morbillo? In italia soprattutto i venti-trentenni, mentre nel resto del mondo soprattutto i bambini. Ogni ammalato di morbillo contagia molto facilmente (uno a 12-18), infinitamente più del Covid. La nostra copertura vaccinale è all’85%, troppo poco. Il morbillo può essere anche mortale. Nel 2024 abbiamo avuto 27 casi, l’anno scorso in tutto l’anno 43: la tendenza dunque è in salita, quindi bisogna vaccinarsi. Bisogna ricordare che il morbillo è la malattia infettiva più contagiosa, il 30% sviluppa complicanze, può colpire tutti ma il vaccino alla seconda dose copre al 99%".

 

PAPILLOMA VIRUS

“I numeri ci dicono che sono più di 330mila i pazienti con patologie croniche in Liguria – aggiunge Filippo Ansaldi, Direttore Generale di Alisa –. Questi dati ci dicono che dobbiamo puntare sempre di più sulla prevenzione che rappresenta il modo migliore per garantire la salute della popolazione, ma è anche un investimento per la sostenibilità del sistema. In quest’ottica, le vaccinazioni rivestono un ruolo fondamentale. A questo proposito, per quanto concerne il papilloma virus, la Liguria garantisce un’offerta aggiuntiva rispetto a quanto previsto dal piano nazionale di prevenzione vaccinale: per l’anti HPV la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente per ragazzi e ragazze al dodicesimo anno di vita, estendendo fino ai 29 anni per le donne e fino ai 20 anni per gli uomini la gratuità (che nel piano nazionale è prevista rispettivamente fino ai 26 e ai 18). Inoltre, è prevista l’offerta attiva del vaccino in occasione della prima chiamata per lo screening e gratuita per tutte le donne trattate per lesioni di tipo CIN2 o superiore.  Sebbene le adesioni siano in crescita, siamo ancora al di sotto dei livelli auspicati. Anche per questo motivo, Regione Liguria, Università, Alisa e le ASL hanno condiviso il progetto “ImmUniGe” per promuovere la consapevolezza sull’importanza della prevenzione dell’HPV e per aumentare le coperture vaccinali utilizzando i poli universitari della nostra regione”.

IMMUNIGE

"L'Università lo ha fortemente voluto e realizzato con Regione, Alisa e le Asl 2 e 3 - spiega Giancarlo Icardi, direttore dipartimento di Igiene dell'Università di Genova e prorettore ai rapporti con il sistema sanitario -. Abbiamo pensato a un progetto che aumenti la copertura a partire dalle persone nate nel 1995. Ci si può vaccinare in Università, in via Balbi a Genova e nel campus di Savona. L’idea è anche sensibilizzare sul tema, ci sono quasi 45mila persone che gravitano attorno all’università, una popolazione ampia da sensibilizzare. Ci aiuteranno i giovani specializzandi di malattie infettive e medicina preventiva. I numeri ci dicono che quello che è stato fatto finora non basta e che dobbiamo impegnarci ancora di più: l’obiettivo, ambizioso, è quello di eliminare il cancro hpv correlato. L’Australia ha fissato questo obiettivo per il 2040, in Italia e in Liguria possiamo fare altrettanto.