Sanità

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Il nuovo piano sociosanitario della Regione Liguria che definisce le linee strategiche dell’organizzazione territoriale, degli ospedali e delle attività di prevenzione di tutta la Regione è stato approvato la settimana scorsa. Il via libera con 19 voti a favore (maggioranza) e 12 contrari, dopo un'accesa discussione in Consiglio regionale.

"Penso che presentarsi in aula 250 provvedimenti non fosse una strada per discutere ma per rallentare - spiega al Programma Politico di Primocanale l'assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola - bastavano 10-15 emendamenti e qualche ordine del giorno che avessero un significato per discutere con logica. La loro idea era invece quella di far girare le lancette dell'orologio e basta".

Poi sul piano. "Nasce sostanzialmente dalla presa d’atto che la gestione ospedalocentrica che c’è stata in tutto il Paese in tutti questi anni non è  la strada maestra da seguire. L'’abbiamo capito anche durante il covid, quando portare un un sacco di malati dentro gli ospedali come tanti cavalli di Troia infetti non ha fatto altro che far saltare il banco, non da noi magari ma sicuramente in Lombardia qualcosa di simile avvenuto. Si è capito che è proprio la carenza del territorio che porta i cittadini a bussare alle porte del pronto soccorso per avere risposte anche quando non hanno a che fare con l’emergenza. Se noi non potenziamo il territorio per la media e bassa complessità non troveremo mai la risposta a questo tipo di patologie quindi il cittadino tornerà a chiaramente a bussare dove trova sempre aperto: ovvero i pronto soccorso".

Quindi su Covid e influenza. "Arriva l'inverno e quindi è normale fare i conti con certe situazioni. I ricoveri sono aumentati e questo in qualche modo ci deve fare non preoccupare ma pensare e ci pone a indicare ai cittadini, soprattutto i più fragili e più anziani e a quelli affetti da malattie particolari croniche, di vaccinarsi sia per l’influenza sia per il covid. C’è ancora tempo, non siamo ancora naturalmente al picco, però nel frattempo le Asl e gli ospedali stanno mettendo in atto una serie di strategie per far fronte a un probabile iper afflusso non solo il lunedì ma anche nelle altre giornate "calde" come il ponte dell'Immacolata, i giorni vicini a Natale e Capodanno".