
GENOVA - La programmazione straordinaria delle sale operatorie in Asl2 fa scattare il botta e risposta tra la Regione e il Pd. "L’obiettivo che questa giunta si era data per abbattere le liste d’attesa e diminuire la pressione sul personale sanitario non è stato raggiunto - attacca il consigliere dem Roberto Arboscello -. Ad oggi non ci sono misure per ridurre le attese e per sostenere il personale che sta facendo i salti mortali per garantire una sanità efficiente. Lo dimostra anche la risposta dell’assessore Gratarola sulla programmazione straordinaria delle sale operatorie in Asl 2: l'accordo sindacale era stato siglato ad aprile, ma l’assessore fa sapere che è partito solo l’11 luglio il primo progetto per il Santa Corona di Pietra Ligure. Così un piano che doveva coprire tutta l’estate inizia solo a metà del periodo. Una situazione inaudita. Inoltre se il primo programma parte a metà luglio quando partirà il secondo?".
"Che le cose non funzionano lo dimostra l’ennesimo caso di cronaca - racconta Arboscello -: una persona in attesa da due anni per un’operazione di ernia ombelicale è finita al pronto soccorso per un intervento in urgenza con gravi rischi per la salute. Questo è quello che una programmazione ben fatta avrebbe potuto e dovuto operare, ma ad oggi l’obiettivo non è stato raggiunto".
L'assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola respinge le accuse: "La programmazione parte con le modalità fissate dall'accordo che l'Asl 2 ha siglato con le organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto per abbattere le liste d'attesa. Il primo progetto, predisposto e valutato nella sua efficienza, è già operativo ed interessa il Blocco Operatorio dell'Ospedale Sanita Corona di Pietra Ligure e nei prossimi giorni partiranno gli altri progetti già autorizzati - aggiunge Angelo Gratarola - L'accordo raggiunto è l'esatto contrario di quanto sostiene il consigliere di opposizione: da una parte punta a mitigare le liste d'attesa e dall'altra contiene il numero di turni di reperibilità del personale del comparto in un contesto regionale e nazionale che, notoriamente, è di difficoltà oggettiva. E’ bene poi non usare episodi aneddotici per giudicare un sistema nel suo complesso in quanto risulta scientificamente scorretto".
In merito alle deroghe al Piano Socio Sanitario 2023-2025 poi l’assessore precisa: "Per la Chirurgia della Mano dell’ospedale San Paolo di Savona il Ministero non richiede alcuna deroga in quanto la struttura è già in linea con il Decreto Ministeriale 70 – sottolinea Angelo Gratarola – Circa poi la critica secondo la quale Regione Liguria avrebbe chiesto troppe deroghe, faccio notare che l’alternativa sarebbe non chiederle e avere la metà dei servizi. Pertanto è proprio attraverso un’interlocuzione propositiva e proficua con il Ministero della Salute, mirata a evidenziare le attività che pur non previste dalla normativa risultano importanti, che si garantiscono e si tutelano le esigenze dei cittadini all’interno di un determinato territorio".
IL COMMENTO
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse
Alla politica del futuro di Genova non interessa?