Sanità

1 minuto e 35 secondi di lettura

Obesità e sovrappeso colpiscono 1 bambino su 3 al mondo e spesso la prima causa sono gli stili di vita scorretti, imparati in famiglia. Anche in Italia i numeri sono allarmanti: secondo l'European Regional Obesity Report 2022 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità infatti circa 1 bambino in età scolare su 3 convive con l'obesità o il sovrappeso, e questo numero è destinato solo ad aumentare ulteriormente. L’Italia è ai vertici delle classifiche: nella classe di età 5-9 anni è il Paese con la percentuale più elevata (42 per cento) ed è al quarto posto anche nella fascia tra i 10 e i 19 anni con il 34,2 per cento di ragazzi in sovrappeso od obesi.
La conferma è anche sulla Liguria dove si registra un aumento progressivo dell'obesità.

Per Giuseppe D'Annunzio, dirigente medico della clinica pediatrica ed endocrinologia e del Centro di alta specialità in diabetologia pediatrica del Gaslini di Genova, "In Italia abbiamo una prevalenza variabile a seconda delle regioni ma almeno il 22 per cento totale di bambini sono sovrappeso oppure obesi e questa percentuale tende ad aumentare".

Sono gli stili di vita la principale causa dell'obesità, ma non solo. Lo spiega D'Annunzio: "L'obesità spesso e volentieri è un cluster familiare, abbiamo bambini e adolescenti obesi i cui genitori lo sono altrettanto. Questo è un primo problema di presa di coscienza della situazione. Ci sono poi forme di obesità genetiche in cui fa parte di una malattia più complessa in cui per esempio c'è una deregolazione dei centri del cervello che regolano la sazietà e l'appetito. Ma sono percentuali minime rispetto all'obesità semplice. Questa sottende soprattutto a quello che è lo stile di vita: sedentarietà e alimentazione, che sono due 'malesseri del benessere' ", spiega il dottor D'Annunzio.

"L'alimentazione è un aspetto sociale: gli alimenti ipercalorici, ricchi di grassi, saporiti e palatabili sono quelli che hanno un costo inferiore mentre quelli salutari hanno prezzi alti. Noi possiamo proporre una alimentazione adeguata ma se poi le condizioni socioeconomiche della famiglia non possono supportare questa scelta, diventa un problema".