Sanità

I problemi sarebbero nati nelle ultime ore, prima del trasporto
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GENOVA - Sarebbero dovuti arrivare in queste ore i tre pazienti libici rimasti feriti gravemente durante l'esplosione avvenuta quattro giorni fa nel sud della Libia. Tre persone, gravi, che erano attese in queste ore al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Villa Scassi di Genova per continuare le cure. 

Esplosione in Libia, tre ustionati trasferiti al Grandi Ustionati di Genova - LA NOTIZIA

I problemi sarebbero nati nelle ultime ore, prima del trasporto. A spiegare la situazione ai microfoni di Primocanale è Giuseppe Perniciaro, Direttore della SC Grandi Ustionati e Chirurgia Plastica dell'Ospedale Villa Scassi.

La notizia del decesso arriva dal Centro di Emergenza territoriale del 118. In una nota Asl3 informa che sono attualmente in corso di accertamento le circostanze che hanno portato all’interruzione del trasferimento. "Si ricorda che il Centro di Villa Scassi era stato individuato ieri, come riferimento italiano per l’invio dei pazienti particolarmente gravi, per la logistica che prevede la presenza di camere di terapia intensiva all’interno del reparto. L’ospedale Villa Scassi è in stretto contatto con Centrale Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario (CROSS) per supportare eventuali altri trasferimenti", sottolinea Asl3.

Al Villa Scassi, spiega il direttore del Centro Grandi Ustionati Giuseppe Perniciaro, "Ne erano stati destinati tre molto gravi. Eravamo stati contattati perché siamo uno dei pochi centri ustioni con la terapia intensiva al nostro interno e non in una rianimazione generica e siamo appetibili per la gestione di questi malati estremamente gravi. E' una cosa particolare perché molte volte questi malati sono nelle rianimazioni al di fuori del centro ustioni".

Questi trasporti solitamente vengono fatti con gli aerei della Croce Rossa o dell'Aeronautica militare. Così doveva accadere anche per i tre feriti libici. "Evidentemente quelli destinati a noi erano particolarmente gravi, le prime immagini viste su quanto accaduto in Libia sono drammatiche, sembra un inferno", commenta il dottor Perniciaro.

"Trattiamo pazienti con ustioni diciamo fino al 100 per cento, anche se un 100 per cento di ustioni gravi difficilmente si salva. Vengono coinvolti specialisti di tutte le discipline, cardiologi, nefrologi, pneumologi, e così via, è una sindrome multiorgano ed è difficile tappare tutte le falle".

Il centro ustionati è l'ultimo nato in termini di rinnovamento. "Abbiamo i materiali più nuovi, abbiamo 4 letti di rianimazione dedicati solo agli ustionati. E' stato fatto un grande sforzo perché Genova potesse mantenere quello che dal 1978 è un know how. Il centro ustionati lavora sempre a pieni ritmi e aver avuto un reparto nuovo ci ha portato a poter aiutare le altre regioni. I centri ustioni sono 14 per adulti e 3 per bambini in tuta Italia e non sono sufficienti. Avere il centro ustionati a Genova significa prendere da altre regioni molto più grandi come Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.

Il problema è stato segnalato anche a livello nazionale, spiega il dottor Perniciaro: "E' necessario organizzarsi per affrontare il problema delle grandi emergenze: se si ustionano contemporaneamente 10 persone non riusciamo a curarli perché non abbiamo i posti disponibili in tutta Italia. Quel che è successo oggi in Africa può succedere in qualsiasi autostrada d'Italia con un incidente".

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