Come una grande squadra di calcio che vuole tornare a dominare il campionato, la Liguria si prepara a richiamare i suoi "top player" della sanità: medici di eccellenza, veri campioni nel loro campo, per fermare la fuga dei pazienti verso altre regioni e ridurre le liste d’attesa. La richiesta, del presidente della Regione Liguria Marco Bucci, ai 17 membri del consiglio superiore di sanità ligure, è arrivata durante la riunione di ieri. A parlarne a Primocanale l'infettivologo genovese Matteo Bassetti, portavoce del consiglio, nel consueto appuntamento settimanale con la rubrica 'Il medico risponde' che questa settimana eccezionalmente è stato anticipato dal venerdì al giovedì.
Cento cervelli di rientro
Cento nomi di professionisti liguri ma non solo, un vero e proprio "rientro dei cervelli" che punta a far fare la differenza negli ospedali liguri. La sfida lanciata dal presidente Bucci è ambiziosa: l'obiettivo è attrarre professionisti di alto livello, sia liguri che lavorano altrove, sia non liguri interessati a trasferirsi, per rilanciare la qualità e l’attrattività del sistema sanitario regionale. "Il modello - spiega Bassetti - è quello seguito dal direttore generale del Gaslini Renato Botti che è riuscito a portare nomi illustri negli ultimi anni come il cardiochirurgo Guido Michielon e la genetista Francesca Faravelli rientrati entrambi da Londra". Proprio come il rientro dei cervelli è considerato un volano per l’innovazione e lo sviluppo economico, il richiamo di medici di alto profilo può rappresentare,secondo quanto chiesto da Bucci - la chiave per una sanità più efficiente, moderna e capace di ridurre liste d'attesa e i costi della mobilità passiva.

"Tornare a essere attrattivi"
"La fuga sanitaria verso Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna, dove molti liguri si recano per curarsi, spesso è motivata dalla ricerca di medici considerati più competenti - prosegue Bassetti - per questo, è necessario offrire ai cittadini liguri la possibilità di curarsi bene anche in regione, garantendo un livello qualitativo elevato grazie a professionisti di spicco. Bisogna tornare a essere attrattivi, anche migliorando le condizioni economiche e lavorative dei medici, perché senza un adeguato supporto il pubblico rischia di perdere personale a favore del privato".
Questione di soldi ma non solo
Ma come si fa ad attrarre questi "top player" come li definisce Bassetti? "Si tratta di invertire un flusso che ha visto negli anni molti talenti allontanarsi per motivi economici, organizzativi o di opportunità professionali, è un fatto economico certo ma è fondamentale organizzare il lavoro in team multidisciplinari, per permettere ai grandi specialisti di operare con un adeguato supporto. Le aree prioritarie di intervento nei prossimi anni sono la chirurgia ortopedica, la chirurgia generale oncologica e la cardiochirurgia, settori in cui si registrano le più significative fughe sanitarie che comportano costi elevati per la regione".
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IL COMMENTO
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