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MONTEBRUNO - La speciale giunta regionale che si è riunita in Val Trebbia per affrontare il tema del ripopolamento della aree interne ha messo a punto un piano per i prossimi 5 anni che prevede una serie di investimenti fino a un miliardo tra fondi locali, regionali, nazionali ed europei (Leggi qui). Al centro anche uno dei problemi principali che i cittadini dell'entroterra ligure devono affrontare: la sanità. Carenza di medici di famiglia, difficoltà a trovarli, tempi lunghi per raggiungere le strutture ospedaliere: queste sono solo alcuni dei problemi che i circa 315 mila residenti dell'entroterra ligure devono affrontare. 

"Un'efficace riqualificazione dell'entroterra non può che passare anche dai servizi sanitari che si è in grado di offrire. La parola d'ordine è deospedalizzare - spiega l'assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola -. In questo senso il progetto 'Ma se ghe penso' si muove in più direzioni, ad esempio attraverso la presenza nelle aree interne dell'Infermiere di Famiglia e Comunità capace di effettuare una lettura dei bisogni sanitari, socio-sanitari, ma addirittura sociali della popolazione e guida il paziente verso la parte più medica".

Trovare un medico di famiglia stabile che presidi le zone dell'entroterra non è semplice, anzi, per molte aree è quasi una chimera. Da una parte la carenza di medici diffusa a livello nazionale, dall'altra poca attrattività e una serie di bandi che sono andati spesso deserti come spiega il vicesindaco di Montebruno Cristiano Tonalli: "Sono anni che non abbiamo più un medico curante di ruolo, con la Asl abbiamo parlato tanto per trovare delle soluzioni, i bandi sono sempre andati deserti. Qui abbiamo 500 mutuati, non sono tanti. La problematica principale è che venire a fare il medico curante in una vallata come questa non è appetibile. La soluzione? Adeguare i salari".

Intanto però ci si muove in parallelo per trovare e dare supporto sanitario alle popolazioni interne. La Liguria è la prima regione in Italia a far partire la telecardiologia direttamente in farmacia, è sufficiente presentarsi in farmacia con la ricetta del medico. In tutta la regione è prevista la creazione di 32 case della comunità (investimento da 44 milioni), 11 ospedali di comunità (investimento da 24 milioni) e 16 centrali operative territoriali (investimento da 5 milioni). Dobbiamo fare in modo di non sradicare il paziente dal territorio - spiega ancora Gratarola e trasformare l'abitazione come luogo di cura. Il 30% della popolazione ligure è anziano, è quella fascia di età dove le malattie sono croniche".

E poi c'è la telemedicina che dal Covid in avanti è diventato sempre più centrale nel sistema sanitario nazionale. "Si tratta di strumenti che permettono di portare i dati e non muovere il paziente - precisa ancora l'assessore alla Sanità Gratarola -. Il medico legge questi dati e li interpreta. Passare dalla medicina di attesa alla medicina di iniziativa: so che sei malato perché sei un cronico e allora ti programmo tutta una serie di attività, ti controllo attraverso la telemedicina ed evito che il malato si rechi in ospedale e, come capita con i più anziani, perda l'orientamento".

Lo Stato ha predisposto una serie di servizi minimi che la infrastruttura regionale di telemedicina deve erogare: la televisita; il teleconsulto/teleconsulenza; il telemonitoraggio; la teleassistenza. Per ciascuna delle quattro attività, il paziente deve essere eleggibile secondo quattro parametri: la clinica, la tecnologia che ha a disposizione, la cultura, il livello di autonomia o la disponibilità di un supporto (caregiver o simili).

Per le aree interne un'altra novità è lo strumento 'Sunfrail Plus', progetto europeo che sarà diffuso in tutto l'entroterra allo scopo di identificare, prevenire e gestire la fragilità e la multimorbidità negli anziani. "Perché tutto abbia più efficacia occorre anche un potente sviluppo della telemedicina ma è importante altresì che le strutture residenziali per anziani possano offrire i servizi della cosiddetta 'residenzialità aperta' - spiega Gratarola -. Penso alle cure domiciliari, all'accoglienza diurna, ad attività motorie riattivanti e adattate che di fatto sono la coniugazione delle attività sportive secondo le esigenze del paziente. La rivoluzione del territorio è iniziata ed è la più grande sfida dalla nascita del sistema sanitario nazionale nel 1978. Potenziare il territorio significa generare medicina di prossimità e portare le prestazioni di media e bassa complessità ai pazienti anche nelle zone interne. Tutto ciò libererà, al contempo, gli ospedali che torneranno finalmente ad essere le strutture per la cura dei pazienti acuti e ad alta complessità" conclude l'assessore alla Sanità di Regione Liguria Gratarola.

 

Dubbi e perplessità anche nell'imperiese per il sistema sanitario nazionale che vede quale comune denominatore la mancanza di strutture, personale e liste di attesa eterne.

In tutto il Paese, la CGIL ha promosso una mobilitazione" Il pronto soccorso in rosso: solidarietà tra pazienti e operatori" che coinvolgerà  anche la città di Imperia lunedì 10 a partire dalle ore 10 davanti al pronto soccorso 

" La situazione attuale in cui versa la sanità - ha spiegato Fulvio Fellegara segretario generale CGIL Imperia - è sotto gli occhi di tutti, a partire da code al pronto soccorso e liste di attesa. Vi è una carenza cronica del personale a tutti i livelli: dagli Oss , agli specialisti, ai medici di base. La CGIL ha lanciato questa grande mobilitazione a favore di una sanità pubblica, che funzioni e che tenga conto delle esigenze del personale e dell' utenza".

La lente d' ingrandimento del sindacato è puntata su un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni, sulla diminuzione delle liste di attesa, più posti letto, più risorse per la diagnostica, più servizi e cure per gli anziani, per i fragili e per i non autosufficienti presenti sul territorio, più risorse dai fondi regionali e nazionali e, infine, su un piano di manutenzione per le strutture sanitarie.

GENOVA - Elettrocardiogramma, holter cardiaco e pressorio: questi servizi a partire da oggi, 3 luglio, si potranno svolgere in 269 farmacie della nostra regione, come anticipato da Primocanale durante la trasmissione "Terrazza Incontra la sanità pubblica e privata della Liguria". Questo progetto rientra nelle attività sperimentali della "Farmacia dei Servizi", progetto finanziato da un fondo nazionale per rendere sempre di più le farmacie un presidio sanitario sul territorio e ridurre le liste d'attesa negli ospedali.

"Regione Liguria ha compreso prima di altri che le farmacie, protagoniste nella campagna vaccinale e di screening durante la pandemia, sono uno strumento strategico per raggiungere il cittadino e semplificare il suo rapporto con il sistema sanitario – dichiarano il presidente della Regione Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola - Dopo la distribuzione dei farmaci salvavita, la dematerializzazione della ricetta, la distribuzione dei presidi per il monitoraggio della glicemia, arrivano i nuovi servizi di telecardiologia che rendono la Liguria la prima regione in Italia ad attivare questo tipo di prestazioni. Le farmacie coinvolte su tutto il territorio regionale complessivamente sono 269, garantendo una copertura completa del territorio: di queste, 258 forniranno il servizio di Ecg, 227 l'holter pressorio e 223 l'holter cardiaco. Siamo di fronte alla nuova tappa di un percorso che ci porta nella direzione della Farmacia dei Servizi".

Da lunedì il cittadino potrà recarsi presso le farmacie che svolgono questo servizio e usufruire di queste prestazioni, che sono a totale carico del Servizio Sanitario Regionale/Nazionale: sarà necessario presentare semplicemente la ricetta medica. Si tratta di oltre 24.000 esami da usufruirsi fino ad esaurimento delle risorse disponibili, con l’obiettivo di rendere questo servizio "convenzionato", non solo presso le strutture pubbliche o i centri accreditati, ma anche in farmacia.

"Il ruolo delle farmacie è cambiato e si è ampliato da tradizionale e capillare punto di distribuzione del farmaco anche a primo presidio per la tutela della salute del cittadino, con possibilità di introdurre nuove prestazioni erogabili dalle farmacie territoriali: questa è la nuova ‘Farmacia dei servizi – dichiara la direttrice della Struttura complessa politiche del farmaco di Alisa Barbara Rebesco - Con l’Accordo della Conferenza Stato Regioni sottoscritto nel marzo 2022, sono state approvate le linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi delle farmacie di comunità ed è stata prevista la partecipazione di tutte le regioni al progetto e un finanziamento dedicato. L’accordo prevede che ogni regione dovrà sviluppare i diversi ambiti di intervento con le modalità e le tempistiche meglio individuate. Regione Liguria e Alisa hanno ritenuto di sviluppare in maniera rilevante i progetti relativi ai servizi di telemedicina: grazie a un protocollo sperimentale sarà infatti possibile usufruire in prima battuta dei servizi di ECG, Holter cardiaco e Holter pressorio, presso le farmacie convenzionate della Regione Liguria aderenti".

 

"Si tratta di un progetto innovativo - commenta Elisabetta Borachia, presidente di Federfarma Liguria - che rafforza sempre di più il ruolo della farmacia come parte integrante del servizio sanitario regionale e che può dare un supporto di grande valenza in un ambito così importante come quello della prevenzione cardiovascolare e del controllo delle terapie in atto. Ricordo che i nuovi servizi di telecardiologia si aggiungono ad un altro bel progetto avviato da poco, relativo alla possibilità per i pazienti diabetici di ritirare in farmacia i presidi per il controllo della glicemia (strisce, lancette, siringhe), anziché recarsi presso le Asl: i riscontri ricevuti finora ci dicono che il servizio è veramente molto apprezzato dalla popolazione. Per la telecardiologia le farmacie si sono attivate da tempo, predisponendo appositi corsi di formazione in collaborazione con l'Ordine: ci auguriamo che, esaurita la fase sperimentale, questi servizi così preziosi per la cittadinanza possano diventare strutturali e per questo continueremo a lavorare insieme a Regione Liguria, Alisa, Liguria Digitale e tutti gli altri stakeholder coinvolti".

Via libera di Regione Liguria all’avviso pubblico per selezionare e finanziare progetti sperimentali per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia, con lo stanziamento di 378.051 euro assegnati alla Liguria a seguito del riparto del Fondo nazionale.

L’avviso è rivolto agli enti del Terzo settore, iscritti al RUNTS e maggiormente rappresentativi delle categorie beneficiarie, favorendo la partecipazione anche in forma associata delle Autonomie locali, Asl o altre istituzioni pubbliche.


“L’intenzione è quella di proseguire nella direzione tracciata dalle precedenti edizioni in cui sono stati avviati progetti innovativi, come Comunic@salute – spiega l’assessore alle Politiche sociali Giacomo Giampedrone - annoverati tra le best practices italiane e replicati successivamente in altre regioni. Offrire servizi innovativi vuol dire riuscire a rispondere sempre più adeguatamente ai nuovi bisogni emergenti, sfruttando tra l’altro l’uso delle tecnologie più avanzate. Si tratta di un ulteriore passo verso la più ampia inclusione, che va dai servizi di emergenza a quelli ricreativi. Inoltre l’abbattimento delle barriere, siano esse sensoriali o di altra natura, va a vantaggio di ogni cittadino, anche in assenza di disabilità”.


I progetti dovranno prevedere alcune specifiche azioni tra cui, ad esempio, la promozione della conoscenza e delle competenze nell’uso della lingua dei segni e della lingua dei segni italiana tattile, l’uso di tecnologie finalizzate all’accesso ai servizi sociosanitari, emergenziali, culturali, teatrali, scolastici e comunque all’abbattimento delle barriere nella comunicazione e nell’informazione delle persone sorde o con ipoacusia attraverso protesi acustiche o impianti cocleari.