Porto e trasporti

Via libera alla misura presentata dalla deputata di Italia Viva Raffaella Paita: ora il documento va in Aula ma per gli addetti ai lavori è soluzione ponte
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GENOVA - Parere favorevole dalla commissione Finanze e Industria del Senato all'emendamento presentato dalla deputata di Italia Viva Raffaella Paita sul problema della fuga dei maxi yacht dalla Liguria denunciato da Primocanale (Leggi qui).

A causare il problema è stata l'interpretazione di una sentenza europea da parte dell'Italia. Gli altri Paesi europei hanno invece dato optato per una interpretazione più morbida. In questo modo molti armatori avevano abbandonato i cantieri della Liguria per dirigersi in quelli di altri Paesi come Spagna, Francia e Grecia. Dopo aver ottenuto l'ok della commissione ora l'emendamento passerà in Aula in Parlamento per l'approvazione. Proprio dagli studi a Terrazza Colombo di Primocanale la deputata e presidente della commissione Trasporti alla Camera Paita aveva annunciato che avrebbe presentato un emendamento ad hoc (Leggi qui).

“Il complesso problema dei visti marittimi di lavoratori nazionalità extra-Schengen impiegati a bordo delle navi che stazionano nei porti italiani è ormai vicino a una soluzione - dichiara Raffaella Paita -. Se approvato anche dall’Aula, la norma consentirà ai lavoratori non comunitari di svolgere la loro attività a bordo per tutto il tempo necessario al suo svolgimento, superando in questo modo un ostacolo burocratico che ha rischiato di spingere gli armatori a scegliere porti alternativi a quelli italiani, con conseguente danno economico a tutte le zone interessate".

Un problema appunto economico per le tante realtà che si occupano di cantieristica navale legata agli yacht. Settore di cui la Liguria detiene il primato. "Ora auspichiamo che l’Aula confermi le decisioni delle Commissioni, restituendo alle aree portuali italiane la loro piena funzionalità e dunque l’attrattività indispensabile a non danneggiare la nostra economia” conclude Paita.

Il provvedimento passato in commissione è percepito dagli addetti ai lavori come una valida soluzione ponte poiché non risolve del tutto la discriminazione tra operatori italiani e internazionali: In Italia infatti sarà necessario richiedere un permesso di lavoro per tutti i marittimi extra europei (solo a Genova ne gravitano più di 500), fattispecie non richiesta all'estero. La speranza quindi è che, dopo aver incassato quest'ottima notizia, le istituzioni italiane si muovano a livello europeo dove è già attivo un tavolo a cui partecipano funzionari del ministero dell'Interno. E' infatti in sede europea che la questione potrà essere definitivamente armonizzata.

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