Porto e trasporti

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di redazione

Discussione in consiglio comunale a Palazzo Tursi sulla tassa sugli imbarchi. Durante la seduta il vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile ha spiegato che il ministero dell'Interno ha già dichiarato l'amministrazione "inadempiente" e c'è il rischio di un taglio di fondi all'ente. Il vicensindaco ha giustificato così il voto contrario della Giunta a un ordine del giorno della minoranza che chiedeva la sospensione della cosiddetta tassa su traghetti e crociere, addizionale che il Comune vorrebbe introdurre da giugno 2026.

Nella missiva il ministero dell'Interno fa riferimento all'accordo sottoscritto il 29 novembre 2022 dal sindaco Marco Bucci e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano: il Comune, con quell'accordo, si impegnava a introdurre un'addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale, pari a tre euro a persona, da versarsi direttamente all'entrata del bilancio comunale a decorrere dal 1 gennaio 2023.

"Il ministero dell'Interno dice che il Comune di Genova è inadempiente e dice anche che la rimodulazione dell'accordo non è ammissibile fino a quando l'addizionale non sarà applicata - spiega Terrile - ci sono conseguenze molto gravi, una è la possibilità di non esercitare l'addizionale Irpef ma l'altra misura potrebbe far perdere al Comune fino a 25 milioni l'anno".

Terrile ha confermato che i meccanismi applicativi dovranno essere concordati con gli operatori, con l'Autorità portuale, con Stazioni Marittime e gli armatori. Nei giorni scorsi, gli stessi soggetti, non si sono detti disponibili a partecipare a un tavolo tecnico che non metta in dubbio la misura ma si limiti a stabilire come dovrà avvenire l'esazione dell'addizionale.

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