Terrazza Incontra le infrastrutture liguri, a che punto siamo? Gli approfondimenti e i dibattiti sui temi cruciali per lo sviluppo della Liguria tornano protagonisti su Primocanale (in diretta tv sul canale 10 e in streaming su primocanale.it). Tanti i temi affrontati dallo sviluppo del porto con la nuova diga foranea al Terzo Valico fino alle questioni legate al caos autostrade passando per i lavori ferroviari.
La diga di Genova
Il primo tema affrontato riguarda i lavori della diga foranea di Genova. Ad analizzare la situazione è Carlo De Simone, subcommissario per la ricostruzione di Genova: "Con i numerosi lavori in corso Genova può assumere il ruolo di punto d'attracco centrale per le grandi merci in arrivo. Secondo le analisi è stimato infatti un risparmio di 5 giorni rispetto a Rotterdam per quanto riguarda le merci in arrivo da Oriente. Tra 5 anni tutto il commercio mondiale sarà su navi di lunghezze superiori ai 300 metri, per questo servono infrastrutture in grado di accoglierle. A Genova è stimata una crescita dei posti di lavoro sia per quanto riguarda l'indotto e il diretto e un sistema economico capace di generare 4,2 miliardi di incassi in termini di diritti dalle tasse e di traffico merci. I lavori stanno andando avanti e con le tecniche costruttive stiamo cercando di terminare due anni prima rispetto alla scadenza prevista. Se ci sono tecnologie e infrastrutture le merci sceglieranno sempre la via più veloce e quindi Genova. In questo momento ci sono 300 lavoratori nei nostri cantieri". De Simone spiega anche che verranno utilizzati per la realizzazione dell'opera di "10 milioni di metri cubi che serviranno per la diga e ne recupereremo 5,6 milioni. Questo darà la possibilità di un risparmio di circa 480 milioni di euro risparmi con tutta una serie di minori impatti".
La relazione del commissario del porto di Genova-Savona Matteo Paroli
Il commissario dei porti di Genova-Savona e Vado Matteo Paroli interviene con una sua relazione: "Sono qui da poco, i numeri già sottolineano l'importanza dei porti della Liguria, l'obiettivo è arrivare a sviluppare ulteriormente i porti di Genova e Savona. Siamo in un contesto complesso e di incertezza (per via delle dinamiche internazionali ndr) ma certamente è anche una situazione stimolante perché in queste situazioni gli imprenditori più arguti danno il meglio di sé. Oggi è il momento di investire nella logistica e in particolare nel quadrato tra Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. La tendenza dei traffici è abbastanza stabili. Registriamo un incremento del 2% dei contenitori e del traffico dei passeggeri. Grande soddisfazione ci dà soprattutto il settore industriale che ha registrato +56%. L'obiettivo è incrementare questi numeri grazie agli incentivi con oltre 2 miliardi di euro di investimenti suddivisi tra interventi ordinari sui porti di Genova e Savona a cui si aggiungono gli interventi straordinari".
Paroli parla anche delle altri grandi opere collegate come quelle ferroviaria connesse con l'ambito portuale ma non solo: "Alla fine di quest'anno sarà pronta la nuove Torre Piloti con un costo complessivo di 20 milioni di euro. C'è poi l'Hennebique con un intervento da 136milioni di euro in buona parte finanziati da privati. Altro tema riguarda il settore delle Riparazioni navali: i porti vivono non solo di merci ma la blue economy è legata anche al settore delle costruzioni e riparazioni. Anche in questo comparto ci sono investimenti per oltre 30 milioni di euro e i bacini 4 e 5 saranno consegnati a inizio 2026".
Altro tema affrontato dal commissario Paroli riguarda gli aspetti ambientali: "L'elettrificazione delle banchine portuali avrà un costo complessivo di 200 milioni tra Genova e Savona. Una volta a regime questo sistema consentirà di spegnere la maggior parte dei motori endotermici con un duplice vantaggio: da una parte la riduzione o l'azzeramento delle emissioni e soprattutto la riduzione delle emissioni acustiche che specie di notte impattano sulla vita dei cittadini della zona. Nulla servirebbe se gli armatori privati non aggiornano le proprie flotte, evidenza che mi sento di stigmatizzare, anche gli armatori si sono resi conto che la parte ambientale va tutelata. Nei prossimi giorni sigleremo un accordo con Regione Liguria e l'Arpal che prevede un investimento di 80mila all'anno per installare nuove centraline utili a monitorare la qualità dell'aria. Oggi nel sistema portuale mai si sono registrati sforamenti emissivi in termini di inquinanti. Il monitoraggio ci servirà per renderlo ancora più sostenibile in termini ambientali ma non bisogna fare allarmismi" conclude Paroli.
La situazione delle autostrade in Liguria
L’avvocato Raffaele Caruso ha fatto un focus sul crollo di ponte Morandi e la situazione legata al sistema autostradale della Liguria. "Il cuore di tutte le iniziative è la tragedia del ponte Morandi con la ricerca delle cause che hanno provocato il crollo e poi le cause remote, le radici che hanno fatto sì che quel crollo sia il frutto di un sistema malato. Voi siete stati i primi a lanciare l'allarme attorno alla situazione del Morandi. Sul fronte del processo c'è un lavoro eccezionale in corso. Questo è il processo più importante in Italia ed è uno dei più complessi della storia del nostro Paese, e il fatto che a sette anni dalla tragedia non ci sia ancora una sentenza non deve preoccuparci perché c'è uno sforzo straordinario da parte di tutti. Ora siamo nella fase delle discussioni da parte dei pubblici ministeri, fase che durerà fino al termine di settembre, poi sarà la volta delle parti civili, poi le difese e quindi le repliche che saranno molto dibattute. La tempistica è che si arrivi all'ottavo anno dalla tragedia con la sentenza di primo grado".
I comitati del Morandi hanno presentato un nuovo esposto ipotizzando il reato di "frode in pubbliche forniture" commesso ai danni del Governo quando Autostrade per l'Italia è passata a Cassa Depositi e Prestiti. È infatti stata rilevata, spiega Caruso, una "divisione dei dividendi superiore a quella che era possibile. Questa situazione ci avrebbe dovuto far pensare a una reazione dello Stato importante e in effetti all'inizio si è parlato della revoca della concessione ma poi questa non c'è stata con la vendita alla cordata capeggiata da Cassa depositi e Prestiti. In tutto questo - spiega Caruso - il sistema più delicato è l'atto che permesso il terzo atto aggiuntivo che rovescia le cose e legittima una bassa patrimonializzazione, legittima una possibilità di ricorso al debito, legittima un'elevata distribuzione dei dividendi. Tutto questo ci fa insinuare il dubbio che questa atto aggiuntivo sia viziato dalla necessità di chiudere la trattativa e di chiuderla in un certo modo. Questa è una società che aspetta di chiudere con dei dividendi elevati ma questa evidentemente è una società che non è così forte e solida e con un (maggiore ndr) indebitamento possibile rispetto al 2013. C'è poi un secondo elemento: viene infatti fatta una richiesta di revisione ad Aspi con cui vengono richiesti 22 miliardi ulteriori e aggiuntivi rispetto a quanto prima previsto. Il ministero reagisce creando una commissione che specificatamente esamina questa richiesta e arriva a una definizione di 22 miliardi che sono il frutto di continui rinvii nel tempo degli investimenti e delle manutenzioni straordinarie che sono però, e lo dice la commissione stessa non noi, nient'altro che le manutenzioni ordinarie disattese. C'è quindi un trasferimento di responsabilità che sono il frutto di omissioni fatte nel tempo. Noi chiediamo alla procura di verificare se è come pensiamo noi" conclude l'avvocato Caruso.
La tavola rotonda con il confronto
Si apre poi la tavola rotonda a cui parteciperanno, oltre a Maurizio Rossi, Carlo De Simone, Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova, i vertici di Spediporto con il direttore generale Giampaolo Botta, Massimiliano Croce, segretario generale di Assagenti, Furio Truzzi, presidente di Assoutenti Liguria, Alessandro Cavo, presidente regionale Confcommercio e i vice presidenti liguri di commissioni parlamentari Ilaria Cavo e Luca Pirondini.
Il primo tema affrontato riguarda la questione del Terzo Valico con i lavori rimasti a lungo bloccati a causa della presenza del ritrovamento di gas nelle montagne da scavare. Ad oggi non sono note date di ultimazione dei lavori. "In questo periodo il nostro territorio avrebbe bisogno di una serie di interventi per aiutare le realtà commerciali in attesa che il Terzo Valico sia pronto" spiega Caviglia. "Genova non deve diventare un porto di trasferimento, qui deve restare. È fondamentale che il porto si adegui anche sotto l'aspetto dei servizi - precisa Botta di Spediporto -. Le merci devono restare qui, essere lavorate. Dobbiamo essere consapevoli che la vera ricchezza sta nella lavorazione, serve oltre a un piano delle infrastrutture anche la capacità delle istituzioni, degli enti e associazioni di categoria interessate a un piano dei servizi". "Noi possiamo insistere - spiega la vicepresidente della commissione attività produttive, Ilaria Cavo -. Dobbiamo essere presenti, monitorare in continuazione". Maurizio Rossi spiega la sua proposta per permettere di alleggerire il traffico autostradale della Liguria vietando ai camion che non devono fermarsi in Liguria di evitare di passare nel nodo autostradale genovese. La nostra autostrada non può reggere la quantità di mezzi pesanti in aumento in previsione anche dell'incremento dei traffici portuali. Servono delle aree buffer, è tempo che lo dico. Faccio le proposte ma poi restano nel silenzio generale".
Alessandro Cavo: "Il dato positivo è che nonostante tutto i turisti continuano ad arrivare ma non si può andare avanti così. Per rendere fertile il territorio di chi vuole investire qui servono interventi. Il Terzo Valico serve anche per quello. I nuovi pendolari devono avere un treno che li porta a Milano ogni mezz'ora. Solo così potremmo avere un rilancio anche per il commercio locale che vediamo essere stanco". "Oggi per quanto riguarda le infrastrutture assistiamo da tempo a un continuo lancio della data - precisa Pirondini - ma chi investe ha bisogno di tempi certi, guardiamo il Terzo Valico, la data di fine lavori è stata continuamente posticipata. L'aspetto bizzarro di questo Paese è che si vogliono fare opere complesse e poi non si fanno opere semplici come ad esempio il quadruplicamento Tortona-Voghera. Sulle autostrade della Liguria non so più cosa dire, sono diventate la barzelletta d'Italia. I costi aumentano nonostante lo scarsissimo servizio con le autostrade che davvero sembrano un videogame".
Altro tema affrontato durante la tavola rotonda riguarda l'ipotesi dell'uso anhe militare della diga di Genova in corso di realizzazione. "Partiamo col dire che non si vogliono aggredire i fondi legati agli investimenti della Difesa perché i fondi per la realizzazione dell'opera già ci sono - precisa il subcommissario De Simone -. Sarà a prescindere un'infrastruttura sensibile perchè lì passeranno traffici importanti. Quello che abbiamo detto è che può essere anche una'infrastruttura utile in tempi di crisi, anche con usi che noi vorremmo tenere il più lontano possibile, ma facciamo parte di un sistema di Unione Europea e di Nato. Per quanto riguarda l'uso militare si è parlato di uso potenziale, nulla è stato deciso. Noi come tecnici abbiamo detto che questa infrastruttura è in grado di accogliere navi di tipo militare che hanno deterimnate dimensioni. Non sta a noi come struttura commissariale valutare questa possibilità ma al governo. Noi come tecnici diciamo che c'è questa possibilità".
Truzzi di Assoutenti: "Io sulla proposta di stoppare i mezzi pesanti che non devono fermarsi in Liguria e di deviarli verso altre autostrade sono d'accordo e su questo scriverò alle istituzioni come associazione a difesa degli utenti, porrò il questito e spero che mi rispondano. Serve una forte unità tra le istituzioni e le realtà del territorio. Per quanto riguarda i problemi legati ai collegamenti in treno Genova-Milano che prevedono una serie di lavori estivi che comporterrà per un mese di disagi abbiamo fatto un grande lavoro per migliorare la situazione. Quello che non abbiamo ancora ottenuto è il principio che il disagio creato si paga, non è gratis. Serve uno sforzo della comunità ligure perchè si vada dal ministero e si concordi delle risorse per gli indennizzi". "Sul tema dei ristori servirà creare un fondo a parte in modo da aprire un discorso reale sul tema" precisa Ilaria Cavo. Franco Manzitti: "Il problema delle autostrade è mortale, tutte queste situazioni devono trovare uno sbocco politico. Ma non solo, serve uno sforzo comune da parte di tutti".
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IL COMMENTO
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