GENOVA - Le telecamere di Primocanale sono entrate per la prima volta all'interno di ponte Somalia, nel porto di Genova, l'area della discordia, indicata da Autorità portuale e sindaco come unica possibilità per la ricollocazione dei depositi costieri di Carmagnani e Superba da Multedo. Ad accoglierci Camillo Campostano, presidente del terminal Forest (che ha presentato un ricorso al Tar), l'unico che movimenta cellulosa (oltre a prodotti forestali, ma in misura minore) nel porto di Genova. I depositi costieri dovrebbero sorgere nel terminal San Giorgio, dentro al quale si trova Forest, "proprio qui, dove abbiamo gli uffici e i magazzini - spiega Campostano - ma noi dove andiamo a finire? Come facciamo a programmare investimenti senza avere certezze sul futuro?". Il terminal Forest ha una licenza per occupare queste aree fino al 2024 "ma ovviamente confidiamo di riuscire a continuare la nostra attività per molto tempo, anche se c'è questo grande interrogativo sui depositi costieri. Abbiamo incontri con l'Autorità portuale, ma non ci è stata ancora proposta alcuna soluzione alternativa". Del resto a Multedo, i cdepositi costieri, non ci possano più stare, su questo punto tutti sono concordi.
Sullo sfondo si vedono le case di Sampierdarena e da qui finalmente tocchiamo con mano la vicinanza o lontananza, a seconda dei punti di vista (a Multedo sono proprio attaccati), dalle abitazioni. I depositi dovrebbero percorrere tutta la banchina, sia lato levante che ponente di ponte Somalia, fino a circa 2-300 metri dalle case. Non a caso, la mobilitazione dei residenti contro la delocalizzazione. "Noi siamo qui dal 1992, ma ill terminal è stato costruito nel 1968, primo esempio di terminal privato nel porto di Genova. Abbiamo dieci dipendenti, ma mediamente ogni anno facciamo mille avviamenti, cin una redditività tra le più alte". La cellulosa arriva da Finlandia e Svezia via nave e poi da qui la merce parte via camion diretta in Piemonte, Lombardia, Toscana, nelle cartiere. Si movimentano circa 120 mila tonnellate di merce. Per ora, domani chi sa.
IL COMMENTO
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