Punti di convergenza bipartisan tra il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi e il senatore Lorenzo Basso, durante il dibattito a Primocanale, sulla continuità territoriale, cavallo di battaglia di Maurizio Rossi, da anni impegnato su questo fronte, anche nel suo ruolo in commissione Trasporti del senato nella VXII legislatura.
Rossi: "La Liguria era già isolata nel 2015"
"Il tema fondamentale - introduce Maurizio Rossi - è uno: già nel 2015 si pagavano delle cifre assurde per andare da Genova a Roma, comunque le autostrade erano praticamente bloccate e la situazione dei treni era disastrosa, quindi la Liguria era già isolata, e lo è ancora oggi, forse un po’ più o meno ma il tema è sempre uguale. Io lo chiedevo nel 2015, anche a Governi di centro sinistra, che non hanno portato avanti questo tema, ma ora leggo che il 30 aprile Enac ha fatto il bando per Ancona, per la continua territoriale e l’aereo Ancona-Milano, Roma Fiumicino, Napoli, portando ancora ad avere quello che io chiedevo nel 2015 per Genova. E infine nel decreto infrastrutture, leggiamo novità anche per i voli soggetti agli oneri di servizio pubblico: Sicilia, Sardegna, ma anche Trieste, Ancona, Crotone e Reggio Calabria, per cui le tariffe tornano ad essere soggetto a un tetto massimo". GUARDA QUI LO SPECIALE SULLA CONTINUITA' TERRITORIALE
Rixi: "Non sono contrario alla continuità, ma ad alcune condizioni"
"Io non sono contrario alla continuità territoriale - spiega Rixi - ma è un processo che deve essere portato avanti anche dalla società aeroportuale, perché se inizia a diventare una società partecipata dagli enti locali e fa una politica di riduzione o di incentivo rispetto ai voli, è chiaro che a quel punto l’aiuto dello Stato diventa importante per cercare anche, se passa il nuovo decreto, di ottenere un tetto sui voli. Se no in realtà oggi serve per mantenere dei voli che altrimenti il mercato non ci starebbero, purtroppo o per fortuna, i voli da Genova hanno coefficienti di riempimento elevati e questo fa sì che oggi vari Governi che si sono succeduti se siano sempre scontrati contro il fatto che la continuità territoriale a Genova è un’impresa in salita anche perché Genova ha una caratteristica: oggi chi gestisce l’aeroporto in maggioranza è Autorità del sistema portuale che per una legge dello Stato italiano non dovrebbe neanche avere le quote della società, eppure nonostante gli sforzi fatti anche ultimamente sulla cessione delle quote c’è una forte rigidità. Quindi mi auguro che col nuovo presidente del porto si apra a una condivisione dell’aeroporto con le realtà amministrative locali ma soprattutto nell’ottica di gestire questo tema. Nel frattempo si possono gestire i rapporti con le compagnie, ma non solo per mettere il volo in Sardegna, ma anche per avere più voli su Roma. Serve immediatamente un confronto con Ita ma anche con altri vettori, perché se il Comune, la Regione, gli enti locali decidessero di entrare dentro l’aeroporto dove oggi non sono (a differenza di altre regioni) oppure di fare sponsorizzazioni per dei voli o delle operazioni di marketing, questo consentirebbe, come è già stato fatto a Torino, di poter arrivare a questo risultato. E' chiaro che nell’ultimo anno i cambiamenti che ci sono stati e le tensioni che sono generati anche dopo la caduta della Regione e la campagna elettorale di ottobre, non hanno portato a un clima che consentisse di aprire tavoli di questo tipo".

Basso: "Si deve aumentare il numero dei voli e si creerà un circolo virtuoso"
"Sono contento di questa parziale apertura - commenta Basso - perché è un passo avanti e una parziale apertura anche con un vincolo rispetto alla nuova norma prevista dal decreto infrastrutture, di cui per ora ho visto solo una bozza, ma diciamo che per la parte che riguarda la continuità territoriale sarei molto contento, perché credo che sia giusto mettere quel tetto massimo. Dico però che da tanti anni, ha ragione il senatore Rossi, è una situazione che arriva da molto lontano e non sto parlando degli ultimi anni, ma da troppi anni se continua a parlare di questa continuità territoriale dicendo che il mercato si sarebbe autoregolamentato, ma questo non è successo. Io sono d’accordo laddove si possono risparmiare le risorse pubbliche. È bene lasciare che il mercato si auto regolamenti ma non è avvenuto, anzi siamo di fronte ad un ricatto perché per arrivare appunto a Roma o per collegarsi alle varie internazionali non abbiamo alternative. Oggi vedo Ancona e Trieste e sono contento per loro, quindi non sono per far la guerra fra poveri ma credo che Genova sia in condizioni peggiori rispetto a loro. È giusto che loro abbiano la continuità territoriale perché sono due città non collegate rispetto all’alta velocità, ma in questo momento Genova è in una condizione a mio avviso peggiore di Ancona e Trieste. Noi abbiamo cinque ore di treno per arrivare a Roma e pochi treni. Noi dobbiamo aumentare il numero dei voli perché aumentando il numero dei voli non solo si crea più concorrenza rispetto al treno, e magari anche Ferrovie decide di mettere qualche treno in più, ma si riduce il prezzo dei biglietti perché oggi i voli sono pieni e aumentandone il numero, come diceva Rixi, si andranno a liberare i posti negli altri voli. L’algoritmo che calcola il prezzo troverà posti vuoti e farà pagare meno anche ai non residenti i biglietti rimasti, e quindi si produce un meccanismo virtuoso che riduce i costi per tutti, per i residenti in primo luogo che hanno l’OSP, ma anche per i turisti e per coloro che vogliono venire a Roma perché trovando il doppio dei posti avranno anche sottodata prezzi migliori. Grazie a questo meccanismo virtuoso poi inizia a crearsi una concorrenza sana, che non ha più bisogno di OSP".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Se l’ex Rinascente diventa un autosilos, a rischio i palazzi che si svuotano!
Se la cultura cambia marcia con lo stesso regista di prima