Porto e trasporti

L'analisi del segretario ligure della Fit Cisl, con delega all'autotrasporto
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GENOVA - L'aumento dei pedaggi autostradali, scattato dal primo gennaio 2024, danneggia non solo i bilanci delle aziende di autotrasporto, che devono sborsare di più per i tragitti, spesso improbabili gimkane tra cantieri e corsie uniche, ma va anche a minare la possibilità per gli autisti di ottenere aumenti di stipendio in un settore, peraltro, dove è sempre più difficile trovare personale italiano, come denunciato recentemente a Primocanale da Aldo Spinelli, presidente del gruppo omonimo.

La conferma arriva da Mirko Filippi, segretario regionale della Fit Cisl, con delega all'autotrasporto: "Il 2024 non è iniziato in modo roseo, con la riapertura di tutti i cantieri, che stanno rendendo molto difficile lavorare in Liguria. L'aumento dei pedaggi sulla carta ha una ricaduta diretta sui datori di lavoro ma indirettamente anche sui lavoratori dipendenti, perchè questi aumenti rendono difficile per noi sindacati poter chiedere aumenti dei loro stipendi, in un momento in cui il potere di acquisto scende sempre di più a causa dell'inflazione, con conseguente aumento dei prezzi". 

L'analisi di Filippi prosegue attraverso i disagi legati ai cantieri "che mettono a rischio la sicurezza, perchè guidare tante ore, spesso di più del previsto proprio per le code e la velocità ridotta, richiede una concentrazione maggiore. I tempi di guida si allungano e non parliamo solo di tir ma anche dei corrieri che circolano anche dal capoluogo verso le riviere e che spesso si trovano costretti ad uscire dall'autostrada e proseguire sull'Aurelia, con tutto ciò che questo comporta".