Porto e trasporti

Si riunisce il comitato tecnico regionale, dopo la prima richiesta di integrazioni di agosto
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GENOVA - Voci e null’altro, certo, un sentore di bocciatura che però lascia pochi dubbi: questo pare l’orientamento per quanto riguarda il parere del Ctr, comitato tecnico regionale, sul piano di sicurezza presentato da Superba in merito al trasferimento dei depositi costieri da Genova-Multedo a ponte Somalia, nel porto di Sampierdarena. Ad agosto, in una prima seduta, chiese integrazioni all’azienda su cinque punti.

Intanto il Tar ha rinviato al 31 gennaio la discussione sul ricorso presentato dal Municipio Centro Ovest. Spiega il presidente Michele Colnaghi: "Il nostro ricorso punta a far annullare l'Adeguamento tecnico funzionale, attraverso centinaia di pagine che provano, secondo noi in modo puntuale e preciso, il fatto che quei depositi chimici non possano essere posizionati a Sampierdarena, e a comprovare la nostra tesi ci sono leggi dello Stato, ordinanze della Capitaneria, prescrizioni oltre a evidenze che tale progetto folle sarebbe un rischio enorme per la cittadinanza sampierdarenese, per il lavoro portuale, un danno occupazionale. Domani (oggi per chi legge ndr) è prevista la discussione". 

Il Ctr, composto da 14 membri tra vigili del fuoco (il cui comandante regionale presiede il Ctr), istituzioni, Inail, capitaneria di porto, Asl, Arpal, decide a maggioranza assoluta. Nella prima seduta sui depositi ci fu all’unanimità la richiesta di integrazioni. Il gruppo di lavoro selezionato al suo interno, porterà le sue considerazioni ma, come detto, ci si attende un No al progetto di sicurezza, che non significa un no nel merito alla collocazione a ponte Somalia, sia chiaro, ma al piano di Superba relativamente alla sicurezza.

L’unico a sbandierare sicurezza sul fatto che si possa comunque andare avanti su questo trasferimento, pare essere il sindaco di Genova Marco Bucci che ha ribadito “se il Ctr boccia questo progetto, se ne faranno altri fino a quando non andrà bene” (LEGGI QUI)

Se l’azienda dovesse ripresentare un nuovo progetto, ad esempio che contempli depositi coperti (più economici ma ancora più difficili da gestire dal pun to di vista della sicurezza), sarebbe necessario per Superba riiniziare una nuova istanza di Adeguamento tecnico funzionale, che significa andare in autorità portuale per la valutazione e l'approvazione, per poi passare al Consiglio superiore dei lavori pubblici a Roma. Insomma, tornare indietro di tre anni

Certo è che a Multedo pare essere brevissima la vita di Superba e Carmagnani, legate da vincoli di sicurezza sempre più stringenti, vincoli che impediscono di toccare qualsiasi cosa, di fare ammodernamenti o anche manutenzioni. E tutti concordano sulla necessità di spostare i depositi altrove, per il bene dei cittadini che ci convivono a pochi metri dalle loro case. Ma dove?