Porto e trasporti

Parla uno dei candidati alla guida dei 'camalli' del porto di Genova
3 minuti e 2 secondi di lettura

"Non è una candidatura personale ma rappresenta la volontà di un gruppo di persone che guardano al futuro": Silvano Ciuffardi, candidato console della Compagnia unica lavoratori merci varie del porto di Genova spiega a Primocanale i contorni della propria decisione di scendere in campo. La lista di Ciuffardi, attuale vice console, è la più accreditata (tra le diverse, indipendenti, presentate) in alternativa a quella del console uscente Antonio Benvenuti: il voto sarà espresso dai soci della Culmv il 20 gennaio.

"Il nostro obiettivo è rimettere al centro il socio - dice Ciuffardi - ma non posso descrivere la nostra iniziativa come un atto di totale discontinuità rispetto alla passata gestione: del resto io stesso ho fatto parte di quel gruppo dirigente e rivendico il lavoro fatto fino ad ora". Ciuffardi, per esempio, non intende mettere in discussione il piano di risanamento della Culmv impostato nei mesi scorsi: "Però il piano - spiega - ha una durata prefissata e una scadenza. La vera domanda è, come si porrà la Compagnia nei prossimi dieci anni? Quale sarà il suo ruolo?".

L'aspetto centrale di ogni gruppo dirigente è la garanzia del lavoro, determinante per la sopravvivenza della Culmv: "Il porto è in continua evoluzione - dice Ciuffardi - ci sono state alleanze tra terminalisti, nuovi traffici, cambiamenti di concessioni, la cosa cruciale per noi è capire come fare a non perdere ma, al contrario, ad aumentare le nostre giornate di lavoro per garantire alla Culmv quella autonomia finanziaria che le consentirà di camminare con le proprie gambe".

A questo proposito Ciuffardi si dice preoccupato in merito allo spostamento, ancora in fase progettuale, dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia, in area portuale: "Non posso ovviamente entrare nel ragionamento sulla sicurezza, del resto non è il mio compito. La mia posizione, però, è che destinare i depositi costieri a ponte Somalia equivarrebbe a una perdita, per la Compagnia, di circa diecimila giornate di lavoro, forse di più, e al momento non riesco a individuare, nel porto, la possibilità di recuperarle. La geografia dei terminal potrebbe cambiare, magari arriveranno carrier di grandi dimensioni, ma ad oggi questa soluzione per noi non è percorribile". 

Nemmeno, è la convinzione di Ciuffardi, qualora una parte dei lavoratori cosiddetti inabili della Culmv fossero assorbiti dal Comune di Genova: "Io ringrazio il sindaco Marco Bucci per questa apertura ma la perdita di lavoro non si compensa così. Un conto sono i soci che non possiamo impiegare in una certa tipologia di lavoro - spiega Ciuffardi - un altro è privare la parte più operativa della Compagnia di una così rilevante quota di giornate lavorative. Sono due questioni completamente separate". 

Negli ultimi anni, poi, la comunità portuale (in particolare la controparte terminalista) ha spesso messo in discussione la natura stessa della Compagnia unica, spingendo sul tasto di una trasformazione della stessa in agenzia di lavoro interinale: "E' evidente che bisogna rimanere all'interno dell'attuale normativa - dice Ciuffardi - sulla salvaguardia del nostro articolo 17 si è espresso in modo inequivocabile il presidente Signorini a nome dell'Autorità di sistema portuale. Chi propone un cambiamento nella direzione dell'agenzia lo fa guardando al passato e non al futuro: il porto di Genova non è come altri in Italia e ha bisogno di un articolo 17 flessibile, pronto, con una visione, preparato in modo da captare tutti i cambiamenti, la trasformazione in agenzia non si farà perché non serve a niente". 

Sulle sue speranze di vincere la contesa Ciuffardi non si sbilancia: "La nostra candidatura è stata ben accolta dai soci, io sono un innovatore e penso che tutti i movimenti che propongano un cambiamento siano da giudicare positivamente. Credo che questo sia un momento di grande crescita per la Compagnia unica, qualunque sia il risultato della competizione elettorale".