Porto e trasporti

A colloquio con la senatrice capogruppo di Italia Viva - Azione
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LA SPEZIA - Scettica su una reale nuova riforma dei porti, di cui si discute, soprattutto in merito alla natura giuridica delle Autorità di sistema portuale, e convinta che un passo importante sia stato fatto grazie "all'unica riforma del settore fatta da me e dalla collega Rotta" per semplificare le procedure. Incontriamo la senatrice Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva - Azione al Senato

"La Corte Costituzionale ha dichiarato che il provvedimento che avevo lanciato con la collega Rotta sulla semplificazione degli strumenti di pianificazione portuale è legittimo e noi ne siamo felici, non solo perché ne eravamo convinti in qualche modo, ma perché quel pezzo di riforma consentirà oggi di avere una pianificazione ordinata ma in tempi più ragionevoli, con una semplificazione procedurale molto importante che ridurrà i tempi per la burocrazia e aumenterà invece, grazie al cielo, i tempi per gli investimenti, quindi anche in grado di produrre più lavoro e più crescita.

 

 


Era una richiesta delle autorità di sistema portuale e siamo orgogliose di dire che è l'unico pezzo di riforma portuale che è stata davvero realizzata nella precedente legislatura. E io temo, purtroppo, anche in questa. Ha la firma Paita-Rotta, quindi Terzo Polo e Partito democratico. Siamo contente per quanto ci riguarda, noi lavoreremo su questa scia anche per il futuro". 

 

Anche per la nuova riforma di cui si parla?

"Anche per la nuova riforma che ad oggi non vedo come possibile. Mi sembra che se ne parli tanto, ma che in realtà si faccia molto poco. Naturalmente mi auguro che ci sia un passo in avanti, ma non nel senso delle autorità di sistema portuale come Spa, perché come ho sempre detto io sono per mantenere l'egida pubblica delle nostre autorità portuali che mi pare anche caratterizzi gli specifici tagli. Un sistema italiano che merita di essere valorizzato".