Porto e trasporti

In ballo lo sviluppo futuro dello scalo genovese
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Il giorno tanto atteso per conoscere il futuro della diga di Genova è arrivato: questa mattina il Tar si riunisce in Camera di Consiglio, quindi in seduta non pubblica, per pronunciarsi sul ricorso presentato dal consorzio Eteria (Itinera-Gavio e Vianini Lavori-Caltagirone) con la spagnola Acciona contro l'Authority, che ha deciso di assegnare l'incarico per la costruzione dell'opera a Webuild-Fincantieri Infrastructure-Fincosit e Sidra. Il grande quesito riguarda i tempi di realizzazione dell'opera, che dipendono proprio dalla decisione del Tar: potranno i cantieri aprire a fine anno, cosa di cui si dice certo il presidente del porto Paolo Emilio Signorini, per portare a un completamento entro la fine del 2026, come richiesto dal PNRR che finanzia l'opera? Tutto si gioca su questo punto, sulla celerità di decisione del tribunale amministrativo, che potrebbe rimettere tutto in gioco. 

In ballo c'è il futuro dello scalo, la sua possibilità di far entrare navi più grandi, movimentare più container e creare posti di lavoro. 

 

 

L'udienza è fissata in Camera di consiglio e riguarda la prima fase del giudizio cautelare: "La concessione della misura cautelare monocratica dev'essere utilmente limitata alla stipulazione del contratto, fermo il proseguimento delle verifiche previste dalla normativa vigente in materia di lotta alla mafia e dei requisiti di ordine generale e speciale dichiarati dall'aggiudicatario". È quanto contenuto nelle motivazioni del decreto di sospensiva del Tar della Liguria.

Le motivazioni fanno riferimento anche al fatto che il decreto di aggiudicazione riguarda un'opera pubblica di "particolare complessità e di rilevante impatto finanziata in parte con risorse del Pnrr e inserita nel Piano nazionale complementare", richiamando la normativa speciale per questi appalti prevista per legge. Il giudice amministrativo ha accolto la domanda di misura cautelare presentata dalla cordata sconfitta per l'opera e "sospende l'esecuzione del decreto di aggiudicazione del 12 ottobre 2022, ai soli fini della stipulazione del contratto, fissando per la trattazione collegiale della domanda cautelare la camera di consiglio" quella di oggi, appunto.

Il ricorso è stato presentato contro il Commissario Straordinario per la realizzazione della Nuova Diga Foranea di Genova Paolo Emilio Signorini, l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, la Regione Liguria, la Città Metropolitana di Genova, il Comune di Genova.