Assemblea pubblica di Confindustria Nautica questo giovedì all’Ara Pacis di Roma: un incontro finalmente in presenza, dopo due anni di stop causato dal Covid che, per il presidente Saverio Cecchi, “è il segno della grande vitalità della nostra associazione”.
Ai lavori hanno preso parte, oltre al presidente Cecchi e i vertici di Confindustria Nautica, il viceministro ai trasporti e alla mobilità sostenibile Alessandro Morelli, il membro della Commissione finanze della Camera l’on. Umberto Buratti, Paolo D’Ermo, Segretario Generale del World Energy Council Italy e Stefano Olgiati dell’università di Harvard. I lavori sono stati introdotti dall’intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi e moderati dal responsabile rapporti istituzionali di Confindustria Nautica Roberto Neglia.
“Oggi siamo qui per affrontare i temi del nostro futuro – ha detto Saverio Cecchi – noi siamo i goleador dell’economia nazionale, siamo capaci di vincere sempre il campionato mondiale della competizione. Abbiamo però un problema – spiega il presidente – le regole del gioco, che sono rimaste quelle dei tempi di Gianni Rivera e della tv in bianco e nero. Per questo oggi, come già fatto in passato, chiediamo al Governo una serie di fondamentali riforme: servono il regolamento attuativo del Codice della nautica, una revisione della normativa sulle concessioni che recepisca la specificità dei porti turistici e li esoneri dal contesto della Bolkestein, bisogna porre termine all’annoso contenzioso sui canoni demaniali e dobbiamo mettere mano alla patente nautica, oggi prigioniera di una eccessiva burocratizzazione”.
Il presidente di Confindustria Bonomi, con un video messaggio, ha riconosciuto la “centralità del cluster della nautica nell’economia del mare del nostro Paese”. Per questo, ha detto Bonomi, “abbiamo avviato un anno fa un lungo lavoro che deve portare alla redazione di un progetto strategico che possa fornire la chiave per interpretare il settore nelle sue diverse ramificazioni, fornendo proposte di politica industriale comune, un lavoro di insieme su infrastrutture, semplificazione e sviluppo”.
Il Viceministro alle Infrastrutture e alla mobilità sostenibile, Alessandro Morelli, riconosce un “problema di governance. E’ necessario riformare il sistema che oggi sconta una serie di lungaggini e complicazioni burocratiche insopportabili: nel mio sogno – confessa Morelli – c’è il presidente Draghi che ascolta le problematiche segnalate dai diversi ministeri e le risolve affidandosi a un sistema efficace e snello”.
Umberto Buratti, della Commissione finanze della Camera: “Sostengo la necessità di una modifica complessiva della normativa di settore, ancora ferma, immagino io, all’ottocento. Sulla questione delle concessioni, poi, il Consiglio di Stato mi pare sia intervenuto a gamba tesa: io penso che il Governo e il Parlamento su questo debbano intervenire, è nelle loro prerogative. Sul demanio marittimo, lo ricordo, non ci sono solo spiagge e porti, ma anche cinema, teatri, supermercati, pompe di benzina, di tutto in sostanza: bisogna quindi che lo Stato intervenga per chiarire le regole e le tariffe per accedere alle gare. I criteri devono essere precisi, motivati e verificabili, anche in caso di eventuali contenziosi. Sulla questione che riguarda il credito d’imposta di cui l’Agenzia delle entrate sta chiedendo la restituzione, fatto che mi pare frutto di un’errata interpretazione, posso promettere il massimo impegno per giungere un chiarimento in sede di Commissione finanze”.
IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”