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Il senatore del principale partito italiano definisce "indecente" la scelta della sindaca di Genova
2 minuti e 1 secondo di lettura
di G.F.
BambinaBimba che guarda un fumetto

È scontro a distanza tra la sindaca di Genova Silvia Salis e il senatore ligure di Fratelli d'Italia Gianni Berrino: la centro dello scontro l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole dell'infanzia del capoluogo ligure. L'iniziativa partirà da quattro scuole e da 300 bambini tra i 3 e i 5 anni. Il progetto prenderà il via a gennaio 2026 in quattro scuole d'infanzia comunali: la Santa Sofia, nel centro storici, la Firpo e la Mazzini a Sampierdarena, e la Monticelli al Lagaccio.

Cosa prevede il progetto di Salis

"Ancora in questi giorni c'è chi afferma che l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole non serve, ci vuole del coraggio a sostenere una cosa del genere, così come ci vuole del coraggio a dire che sono temi che spettano alle famiglie - dichiarava nella giornata di ieri, dedicata all'eliminazione della violenza sulle donne, la sindaca Silvia Salis - noi pensiamo che lo Stato abbia la responsabilità di educare, e il sindaco, che ha il polso della società, deve essere il primo a dare un segnale, questo è un piccolo passo ma con l'aria che tira, in questo Paese, credo sia un grande segnale".

L'attacco di Fratelli d'Italia

Dura la presa di posizione di Fratelli d'Italia, attraverso le parole del senatore Gianni Berrino, capogruppo di FdI in commissione Giustizia a Palazzo Madama. "Il sindaco di Genova Silvia Salis ha introdotto l'educazione sessuale nelle scuole dell'infanzia per trecento bambini tra i 3 e i 6 anni. Ritengo che si stia oltrepassando il limite della decenza: non è normale che bambini così piccoli vengano indirizzati per fini politici dal sindaco di Genova, Salis rispetti le direttive del ministro Valditara". Queste le parole di Berrino sul primo percorso sperimentale di educazione sessuale e affettiva promosso dal Comune di Genova in alcune scuole materne con la collaborazione dei centri antiviolenza.

"Salis rispetti le direttive" 

"La Costituzione italiana stabilisce chiaramente che il compito primario dell'educazione dei figli, compresa quella sessuale, spetta alla famiglia - continua Berrino -. Nessuna lobby o pressione esterna, inclusa quella Lgbtq, può entrare in un ambito così delicato che riguarda minori di appena 3 anni. A quell'età i bambini devono vivere spensierati e felici, senza essere sovraccaricati da simili temi". Arriva poi la stoccata finale a Silvia Salis: "Il sindaco di Genova rispetti le direttive del Governo e del ministro Valditara, se questa decisione mira a sostenere la sua eventuale candidatura alla guida del Pd, lo dica chiaramente e cerchi altri modi per le sue ambizioni personali, senza farlo sulla pelle dei bambini".

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