Politica

L'opposizione ha chiesto una seduta specifica sulle criticità del trasporto su ferro e gomma
9 minuti e 33 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Treno in una stazioneTreno Regionale alla stazione di Piazza Principe a Genova

Le difficoltà del trasporto pubblico in Liguria arrivano in consiglio regionale, con una seduta monotematica in aula, per cercare di sbrogliare una matassa che sembra alquanto attorcigliata. Alla fine del dibattito in aula la maggioranza ha respinto la risoluzione presentata dall'opposizione con 15 voti contrari e 13 favorevoli.

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La reazione del Partito Democratico

“Abbiamo portato le nostre proposte per un miglioramento reale del servizio del trasporto ferroviario e su gomma della nostra regione, ma alla fine la risoluzione che abbiamo sottoscritto con tutte le opposizioni in consiglio regionale è stata bocciata. È così che il centrodestra pensa di rispondere ai bisogni dei cittadini liguri e di migliorare un servizio al collasso? Ancora una volta la propaganda del fare di questa Giunta si scontra con la realtà che conferma come questo centrodestra viva solo di annunci, ma alla prova dei fatti, quando avrebbe potuto dimostrare di volersi impegnare per il miglioramento di un servizio, si tira indietro. Ripresenteremo tutte le nostre proposte nei prossimi consigli regionali e vedremo se la maggioranza, ancora una volta, alzerà un muro. Purtroppo non va tutto bene, i disagi e i disservizi sono all’ordine del giorno e non lo diciamo noi, ma chi quotidianamente si sposta con i mezzi pubblici. Il centrodestra governa questa regione da 10 anni e in tutto questo tempo, la realtà è che non è stato fatto nulla. Abbiamo assistito solo a un peggioramento del trasporto pubblico. Oggi si sarebbe potuto fare un passo avanti verso i bisogni di pendolari, studenti, lavoratori, imprese, invece il centrodestra ha detto no”, così il capogruppo del Partito Democratico in Regione Armando Sanna sulla mancata approvazione della risoluzione sottoscritta da tutte le opposizioni e degli Ordini del girono presentati dal PD durante il consiglio straordinario sui trasporti.

La risposta dell'assessore ai Trasporti Scajola

È necessaria un'azione condivisa con il Governo per fare in modo che i disagi dei cantieri non diventino troppo invasivi per lavoratori, studenti e tutti coloro che si muovono con il treno - ha spiegato l'assessore ai Trasporti di Regione Liguria Marco Scajola -. Su questo saremo inflessibili, appena saranno insediati i nuovi amministratori di Trenitalia e Rfi, insieme al presidente Bucci, li incontreremo mettendo in chiaro quale debba essere la qualità dei servizi che i liguri meritano. Abbiamo chiesto e chiederemo ancora maggiori risorse al Governo, a tal proposito insieme ad altre tre regioni, Lazio, Lombardia e Umbria, abbiamo ottenuto fondi aggiuntivi che per la Liguria saranno fondamentali per dare certezze alle aziende del Tpl". L'assessore Scajola nel suo intervento ha poi ricordato l'istituzione di una task-force emergenziale richiesta a Trenitalia e Rfi con conseguente dislocazione di maggior personale sul territorio e come: “Di fronte ai disagi e disservizi vogliamo aumentare i rimborsi ai cittadini e passare dal 20% al 30%. Una cifra che dovrà essere pagata da Rfi, perché molti dei disagi sono dovuti agli innumerevoli cantieri e non possono essere addossati ai cittadini. Le infrastrutture vanno fatte, ma dobbiamo dare servizi decorosi ai viaggiatori". Sulla risoluzione presentata dalla minoranza l’assessore Scajola aggiunge: "Abbiamo deciso di bocciarla perché diversi temi inseriti sono già in essere nell’azione di governo dell’amministrazione regionale, altri invece sono strumentalizzazioni politiche che certamente non condividiamo".

L'opposizione alza la voce, le proposte

Per farlo è stato deciso di individuare una data, che corrisponde con quella odierna, per affrontare tra maggioranza e opposizione un tema che riguarda tutti, indistintamente. La richiesta di un consiglio monotematico è partita dalla minoranza, come prima firmataria la capogruppo di Avs Selena Candia, che proprio a Primocanale ha spiegato l'urgenza di trovare nuove soluzioni alle difficoltà del trasporto ferroviario. Al centro del dibattito ci sarà il trasporto pubblico su ferro e su gomma, con un focus particolare sulle linee ferroviarie, con annessi ritardi problemi e ritardi. Dura la presa di posizione della vicecapogruppo del Partito Democratico Katia Piccardo, Rossiglione di nascita, che conosce bene le dinamiche a causa del suo quotidiano pendolarismo. "Si intervenga con celerità per garantire trasporti efficienti, tempestivi e sicuri per i nostri pendolari e per il personale tutto" il monito di Piccardo attraverso i suoi social.

La proposta della consigliera Candia, che ha aperto gli interventi della minoranza in aula. “Chiediamo in tutte le sedi istituzionali l’aumento delle risorse destinate al traporto pubblico locale anche in ambito infrastrutturale, oltre che un piano straordinario di interventi, anche in materia di sicurezza, per sopperire efficacemente ai disagi arrecati a utenti e cittadini che, in questi anni, sono stati oggetto di evidente sottovalutazione da parte del ministro e viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture - spiega in aula la capogruppo di Avs Selena Candia -. Chiediamo inoltre un confronto con Trenitalia per rivedere il contratto di servizio in un percorso che veda il coinvolgimento delle associazioni degli utenti e dei consumatori, oltre che dei comitati dei pendolari”. Secondo l’opposizione bisogna garantire il miglioramento della qualità del servizio, il potenziamento della velocità commerciale, l’aumento del materiale rotabile a disposizione”. 

“Basta parole. Dove sono le misure compensative per pendolari, lavoratori e studenti? Dalla revisione del contratto di servizio alla rimodulazione di bonus e tariffe ora serve agire” il monito del capogruppo del Partito Democratico Armando Sanna. Diverse le richieste del Pd, che ha messo sul tavolo dei trasporti diverse proposte: il coordinamento dei lavori infrastrutturali della rete ferroviaria con quelli della rete autostradale, la revisione dei criteri per l’erogazione dei bonus, un biglietto integrato esteso a tutta la Città Metropolitana; un programma dettagliato con maggiori ed efficaci misure di sicurezza per personale e viaggiatori e l’ampliamento dell’offerta dei treni soprattutto nelle fasce serali, prevedendo un coordinamento con il trasporto su gomma per garantire agli utenti, soprattutto più giovani, un maggior numero di mezzi nelle fasce serali e un servizio ferroviario potenziato per collegare l’entroterra, per arginare l’isolamento a cui le aree interne incorrono e  disincentivare l’uso del mezzo privato a favore del trasporto pubblico.

Il capogruppo della lista Orlando Presidente Gianni Pastorino chiede unità d’intenti per trovare soluzioni all’annoso tema del trasporto pubblico locale. “Non è un argomento di contrapposizione politica, ma una questione che riguarda direttamente la qualità della vita di migliaia di persone che ogni giorno si spostano per lavoro, studio e necessità personali” ha spiegato Pastorino. La regione, secondo il consigliere di opposizione, ha bisogno di servizio efficiente: le caratteristiche orografiche del territorio e la conformazione delle città rendono il trasporto pubblico un elemento strategico per la mobilità sostenibile e per la riduzione dell’uso dell’auto privata. “Eppure, i dati mostrano che in Liguria il numero di persone che utilizza i mezzi pubblici è tra i più bassi d’Italia. Questo non perché non ci sia domanda, ma perché il servizio non risponde alle aspettative e alle necessità dei cittadini - ha aggiunto Pastorino -. Qui entra in gioco il ruolo della Regione. Il trasporto pubblico locale non può essere gestito solo attraverso contratti di servizio con i gestori senza un forte coordinamento pubblico. Serve una regia chiara, un investimento serio e una pianificazione a lungo termine che tenga conto delle reali esigenze di mobilità, con il coinvolgimento di enti locali, aziende di trasporto, sindacati e associazioni di utenti”.

Un altro tema sollevato nel dibattito pubblico è quello legato alla sicurezza, sia sui treni che sulle tratte stradali. “Se vogliamo davvero ridurre gli incidenti legati all’abuso di alcol, per esempio, non basta inasprire le sanzioni nel codice della strada: dobbiamo offrire alternative concrete per chi esce la sera, per chi lavora fino a tardi, per i giovani che vogliono divertirsi senza rischiare la patente o, peggio, la vita. Invece, il servizio notturno è quasi inesistente, costringendo molte persone a scegliere l’auto privata anche quando non vorrebbero” alza i toni Pastorino.

“Il 2 gennaio, all’indomani dell’aumento del 2,5% delle tariffe ferroviarie, il presidente di Regione e l’assessore competente avevano protestato mettendo all’indice i troppi disservizi. “Bloccare subito i rincari”, avevano tuonato. Bene, ma poi all’atto pratico la Regione non è riuscita a essere incisiva. Chiedere che Trenitalia blocchi gli aumenti e rifonda chi aveva già pagato l’abbonamento di gennaio, è giusto ma l’Ente non ha fatto i conti con la burocrazia”. Così, il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano prendendo la parola nell’odierno Consiglio monotematico dedicato alla situazione dei trasporti in Liguria. Sullo stop ai rincari e sui rimborsi, Giordano spiega: “All’atto pratico, “rimborso” che cosa significa? Lo sa l’assessorato che per vedersi restituire 1 euro o poco più i cittadini devono compilare un modulo corredandolo di Iban? Ma non avrebbe avuto più senso, in questa tanto sbandierata “Liguria digitale”, rifondere in automatico la somma già pagata per chi sceglie i pagamenti via app? Per chi invece si reca in biglietteria, non sarebbe bastato esibire l’abbonamento di gennaio e farsi rimborsare su quello successivo?”.

La maggioranza fa quadrato

Botta e risposta a distanza tra Pd e Lega, dopo le parole del capogruppo dem Armando Sanna che ha invocato le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Armando Sanna. “Pur riconoscendo che i liguri sono vittime di disagi e disservizi quando utilizzano autostrade e ferrovie, dobbiamo lavorare tutti insieme per risolvere i problemi che si trascinano da anni sul nostro territorio - spiegano i consiglieri Foscolo, Piana e Biasi -. Siamo consapevoli che le condizioni delle infrastrutture sono vetuste e, per anni, sono mancati sia la necessaria idonea manutenzione, sia l’ammodernamento in generale. Peraltro, durante il lockdown per il coronavirus è stato fatto poco o niente, anche se quella sarebbe stata una buona occasione per fare i lavori senza creare disagi. Le cose stanno così, ma Salvini e Rixi, che ringraziamo per l’impegno e il proficuo lavoro anche sugli investimenti a favore del nostro territorio, si sono impegnati e stanno lavorando a testa bassa per risolvere le difficili e annose problematiche che coinvolgono in particolare la Liguria. Le inutili polemiche delle minoranze, che dimenticano i disastri di Claudio Burlando e l’inefficienza dei Governi di sinistra, sono solo sciacallaggio politico”. 

"In consiglio regionale - ha commentato il capogruppo di Vince Liguria-Noi Moderati Matteo Campora - abbiamo visto chi vuole sfruttare i problemi di trasporto pubblico per fare solo propaganda e chi si dà da fare per risolverli. L’opposizione ha presentato una risoluzione provocatoria con l’intento di farsela bocciare e sollevare sterili polemiche. Da parte della maggioranza un ordine del giorno volto ad affrontare in modo concreto la situazione. Dobbiamo puntare su un trasporto pubblico forte, ma che rimanga pubblico sotto la regia della Regione Liguria. È stato fatto molto, sono stati fatti investimenti e affidamenti in house del servizio e questo non è scontato".

La presa di posizione dell'assessore Scajola

Ad alzare la voce contro la gestione ferroviaria degli ultimi anni, a partire dal ruolo attuale del governo e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'assessore regionale di competenza Marco Scajola. Nei giorni scorsi, lo stesso numero uno dei trasporti liguri, aveva tacciato di "medioevale" la situazione italiana. "Ho chiesto a Rfi e Trenitalia di tenersi pronti perché le emergenze sono continue e i pendolari devono essere assistiti 24 ore su 24 con un piano di emergenza sempre pronto perché le situazioni di difficoltà sono continue - aveva commentato Marco Scajola -. Siamo stufi e arrabbiati, c'è bisogno di un tavolo nazionale al quale si devono sedere amministratori di Rfi e Trenitalia per studiare un percorso alternativo".

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