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GENOVA - Una quarantina di persone tra ciclisti e amanti del trekking, in abbigliamento sportivo e con tanto di caschetto e bicicletta, si è data appuntamento in piazza De Ferrari a Genova per manifestare contro il lockdown dei boschi imposto a livello nazionale ed europeo in Liguria a causa della presenza della peste suina. Una protesta organizzata dal coordinamento popolare "Boschi per tutti" insieme all'associazione Rudebikers Genova che si è tenuta simbolicamente davanti alla sede di Regione Liguria.

Presente anche il senatore e candidato sindaco di Genova Mattia Crucioli che ha espresso solidarietà alla protesta cittadina. Il senatore ha preso la parola durante la manifestazione per ringraziare i presenti e "tutti coloro che si oppongono alle limitazioni sproporzionate che sempre più spesso vengono imposte ai cittadini". E aggiunge: "senza reazione, anche in sede politica, questo Governo proseguirà nel toglierci diritti che sembravano consolidati da decenni". In una diretta Facebook il senatore ha attaccato questo provvedimento che distrugge l'economia rurale dell'entroterra "per salvare gli allevamenti di suini, spesso intensivi, e presenti in altre regioni". Un indotto che per il paese vale 1,4 miliardi di euro, ma che causa un danno enorme alla Liguria che nel post pandemia stava investendo su sentieri e attività sportive. "Si potevano mettere in campo prevenzioni per gli allevamenti, anziché avanzare delle restrizioni intollerabili".  

Peste suina, in vigore il nuovo decreto: volontari outdoor nei boschi ma no riduzione della zona rossa - COSA CAMBIA

In realtà, la Regione per prima attraverso il vicepresidente Alessandro Piana, nonché assessore all'agricoltura e al marketing territoriale, ha chiesto a più riprese la riduzione della zona rossa, che attualmente va da Recco ad Albissola e relativo entroterra. Dato che i casi sembrano concentrarsi più sul confine con il Piemonte e nei comuni di Mignanego, Isola del Cantone e Rossiglione, dopo le analisi effettuate sulle carcasse, i sindaci anche nell'ultimo tavolo hanno fatto presente le proprie richieste per riaprire l'outdoor nelle aree non colpite dall'epidemia, in vista della bella stagione. Ma tutto questo sarà possibile dopo aver installato tutta la cartellonistica necessaria che tenga lontani gli escursionisti dalle aree infette e che contenga il vademecum su come comportarsi nelle aree frequentate da ungulati ed è per questo che ancora non viene menzionata nel nuovo decreto di recente firma da parte del Ministero della Salute e dell'Agricoltura.