GENOVA - È colpito da quello che definisce "l'asservimento della classe dirigente eletta dal popolo agli interessi della finanza, dell'industria e dell'economia" Ignazio Marino, ex sindaco di Roma dal 2013 al 2015 che torna in politica con l'Alleanza Verdi e Sinistra per le elezioni europee, riguardo al caso che ha scosso la Liguria e tutta l'Italia, quello dell'arresto del presidente Toti oltre a Signorini, Spinelli e Cozzani.
La questione per l'ex Pd è morale e di opportunità. "Faccio un esempio: si è pensato che fosse prioritario tombare uno specchio di mare davanti alla lanterna rispetto a completare lo scolmatore del Bisagno che è importantissimo - accusa Marino -. Questa città ha avuto 44 morti durante l'alluvione del '70 e 6 morti tra cui 2 bambini nel 2011. Nel Bisagno si aspetta ancora la talpa che deve arrivare dalla Cina, mentre si è fatto in fretta a prendere le decisioni per allungare un molo che serviva agli interessi privati".
Marino nella 'sua' Genova, dove è nato e cresciuto, presenta gli obiettivi europei del suo partito "a partire dalla pace al posto della guerra", preoccupandosi "non di acquistare armi ma tecnologie come avevamo promesso a medici e infermieri ai tempi del Covid", infine "affrontare la questione degli accordi di Dublino sull'immigrazione perché è inaccettabile che solo i paesi più vicini all'Africa abbiano la responsabilità dell'accoglienza".
Marino è secondo in lista nel nord ovest, la circoscrizione che comprende anche la Liguria, dopo Ilaria Salis, l'insegnante detenuta in pessime condizioni in Ungheria per oltre un anno e che da pochi giorni ha ottenuto i domiciliari a Budapest. "Come ha detto il papà di Ilaria Salis il Governo non ha fatto nulla, non ha lavorato per garantirle la dignità - attacca Marino -. Non si parla del fatto che abbia commesso o meno un reato ma del fatto che è stata privata di assorbenti, carta igienica, sapone e doccia per molte settimane, poi portata in tribunale incatenata come un animale pericoloso. Credo che questo sia il punto centrale e penso che la sua candidatura abbia determinato un atteggiamento di maggiore rispetto per la persona rispetto a quanto avevamo assistito in Ungheria".
Ma se non è stato merito del Governo è stata solo l'attenzione dell'opinione pubblica a consentirle di essere messa agli arresti domiciliari? "Quello che fate voi giornalisti e le televisioni è molto importante - risponde -. Quando penso al vostro lavoro mi viene in mente Nelson Mandela, che non sarebbe mai diventato il presidente del Sudafrica, dopo decenni in prigione a spaccare le pietre, se non ci fosse stato un movimento internazionale che ha portato sulle prime pagine di giornali e telegiornali la sua vicenda. Il ruolo dell'informazione è fondamentale".
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