Al quinto scrutinio, entrano in azione i franchi tiratori. Maria Elisabetta Alberti Casellati, avvocato, nata a Padova, presidente del Senato eletta nel 2018 con il 75% dei suffragi, che sarebbe la prima donna ad assumere l'incarico di Capo dello Stato, designata dal centrodestra ha ottenuto 382 voti, contro la base elettorale di 447 voti di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Coraggio Italia. Hanno ottenuto 46 voti Sergio Mattarella, 38 voti Nino Di Matteo, quindi Berlusconi (8), Cartabia e Tajani (7), Casini (6), Draghi (3), Belloni (2), altri (16). Sono 11 le schede bianche. I grandi elettori presenti erano 936, i votanti 530, gli astenuti 406.
La decisione del centrodestra di puntare sulla Casellati - nome circolato con quello di Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento Europeo, in margine alla prima "rosa" di candidati d'area che comprendeva Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio - ha quindi trovato non solo la netta opposizione del centrosinistra che, per evitare frantumazioni nel voto segreto, non ha ritirato la scheda, ma anche un vistoso "fuoco amico" all'interno dello schieramento di appartenenza. A questo punto, in vista dello scrutinio serale, i margini di un rilancio sono minimi: la terna alternativa con Antonio Cassese, Giuliano Amato e il reincarico a Sergio Mattarella, oltre naturalmente a Mario Draghi e Pierferdinando Casini. Impossibile ormai che si esca da questo novero di nomi. Alle 17 seconda votazione odierna.
(in aggiornamento)
IL COMMENTO
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