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L'ex candidato sindaco di Genova ha spiegato anche lo sgomento in cui sta vivendo la sua comunità che a Genova comprende ufficialmente 330 persone
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GENOVA - Preoccupazione e cuore in gola anche per la comunità ebraica genovese di fronte al conflitto israelo-palestinese. A confermarlo il consigliere comunale del Partito democratico di Genova Ariel Dello Strologo, a lungo presidente della comunità ebraica del capoluogo ligure, a capo anche dell'Associazione giuristi ebrei. 

"C'è un'onda emotiva che non si placa ormai da sabato scorso, viviamo nella preoccupazione concreta determinata dal fatto che ognuno di noi ha amici e familiari in Israele ma soprattutto c'è un'angoscia di fondo, una profonda immedesimazione legata alla paura inconscia che noi ebrei abbiamo tutti e sempre, quella del pogrom che si ripete nella storia, quella dell'antisemitismo" ha commentato Ariel Dello Strologo.

L'ex candidato sindaco di Genova ha spiegato anche lo sgomento in cui sta vivendo la sua comunità che a Genova comprende ufficialmente 330 persone. "La nostra paura oggi più che mai non è irrazionale - continua Dello Strologo -, se pensiamo che Hamas ha appena chiamato alla mobilitazione nel mondo, non sappiamo se l'attentato di ieri in Francia, in cui è morto un insegnante sia effettivamente legato a quell'appello ma gli episodi potrebbero ripetersi".

"L'altro tema è la fatica che impieghiamo nel far comprendere alle altre persone la complessità dei fenomeni - aggiunge Dello Strologo -. Fa male vedere che certe componenti della società sono arrivate a una sorta di demonizzazione assoluta dello Stato di Israele, siamo arrivati al punto che azioni come quelle messe in atto da Hamas in questi giorni sono ridimensionati quando non esaltati come espressione della Resistenza, ma io certi comportamenti non li ricordo nei partigiani, li ricordo nei nazisti".

Rispetto alle manifestazioni pro Palestina andate in scena anche a Genova, Ariel Dello Strologo non cancella la sofferenza nei confronti delle vittime civili a Gaza ma ribadisce come i civili siano in quella condizione per colpa di Hamas che rifiuta di farli uscire dalla striscia. "Ben poche tra le persone che conosco, se non nessuno, hanno un approccio aggressivo e radicale nei confronti dei palestinesi ma se parliamo di movimenti integralisti islamici come Hamas il discorso cambia, tutti vorremmo che si trovasse una soluzione pacifica ma la storia ci insegna che al momento non ci sono le condizioni per uno stato palestinese pacifico, come faccio a fidarmi di avere come vicino uno stato vero e proprio, con un esercito organizzato se ogni giorno mi dicono che mi ammazzano?".

L'ex presidente della comunità ebraica genovese analizza la strategia che Israele sta attuando in queste ore. "Israele sicuramente fa degli errori come tutti gli Stati ma se guardo ai numeri di morti della guerra di Siria quando erano i russi a bombardare oppure la guerra in Yemen parliamo di decine di migliaia di morti in un solo giorno. Non voglio giustificare ma Israele sta cercando di evitare un massacro totale, vuole evitare che le vittime siano ancora più numerose".

Tanti europei, anche molto giovani, stanno cercando di raggiungere Israele per unirsi alle forze armate. Ariel Dello Strologo ha tre figli maggiorenni. Cosa farebbe se si arruolassero? "Sarei molto preoccupato e uno dei motivi per cui non ho mai voluto trasferirmi là è proprio quello della leva obbligatoria, ho amici i cui figli sono stati richiamati, in passato molti ragazzi israeliani si sono rifiutati di arruolarsi ma questa volta è diverso, quando c'è la messa in discussione dell'esistenza stessa dello Stato di Israele allora si mette in secondo piano qualsiasi altra cosa". 

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