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La Regione si difende: "Ci porterà ad una riduzione della Tari"
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GENOVA - La Giunta di Regione Liguria ha varato un disegno di legge che ripropone un'agenzia regionale per la realizzazione e gestione degli impianti dei rifiuti urbani, che attualmente fa capo alle province e ai comuni, ma il Pd non ci sta e chiede il ritiro del disegno. Per i Dem l'agenzia costa troppo, oltre 700mila euro l'anno, inoltre non risolve il problema degli impianti incagliati, che non riguarderebbe i bandi ma i luoghi dove sono stati individuati i siti e la capacità di gestione dei rifiuti. "In Liguria - spiega il consigliere Davide Natale - sono quattro gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti da realizzare, oltre a quelli di cui è necessario un revamping: uno a La Spezia, a Saliceti, e due a Genova, a Scarpino, di questi, quello di Saliceti è finanziato con i fondi del Pnrr e la procedura di appalto è guidato dalla Provincia, mentre a Genova, la costruzione dell’impianto per il Trattamento meccanico biologico di Scarpino è già stata affidata a Iren, l’unica gara da indire è quella per il biodigestore, perché del termovalorizzatore, altro impianto da fare, non si sa né il luogo, né la capacità, né la tipologia. La Regione, quindi, costruirebbe un carrozzone, che costa oltre 700mila euro l’anno, solo per un impianto? la cui realizzazione, stando alle parole della Giunta, sarebbe stata comunque pianificata nel giro di pochi mesi? Quindi, se tutti gli impianti saranno realizzati a breve, di cosa si occuperà l’agenzia in futuro?"

Secondo il Pd l'agenzia finirebbe col commissariare i territori ed è da qui che arriva la controproposta: "Non siamo contro - chiarisce Natale - ma in altre regioni ci sono agenzie che hanno funzioni ampie e hanno un governo su due livelli: uno territoriale dove gli enti locali contano e uno regionale di cui i territori comunque fanno parte, per esempio in Emilia Romagna ci sono i rappresentanti dei territori. Su questo schema potremmo ragionare, quest'agenzia mi sembra un poltronificio".

"Un anno fa il governatore Giovanni Toti e l'assessore regionale all’Ambiente e al Ciclo delle Acque e dei Rifiuti Giacomo Giampedrone tentarono di istituire questa Agenzia, di commissariare comuni e città metropolitana, istituendo questo nuovo carrozzone, una 'Alisa dei Rifiuti' che costava un sacco e non serviva a nulla - attacca il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi -. Lo scorso anno il tentativo naufragò per l’opposizione dei Comuni, ora la Giunta ci riprova, con uno strumento che fa acqua da tutte le parti, toglie poteri ai territori e li commissaria nei fatti, senza chiarire i reali costi, destinati a salire nel tempo. Si tratta di un tentativo sbagliato e tardivo, che rischia di generare confusione e inutili sovrastrutture, buone solo per qualche nomina in più pagata dai liguri. La Giunta dovrebbe accantonare questo provvedimento, cancellare l’agenzia e provare a mettere in campo modelli più efficaci e partecipati di gestione, parlando con i territori invece che commissariali, dopo otto anni in cui è mancata la programmazione regionale".

Ma la Regione si difende. Secondo Giampedrone "l’Agenzia regionale ligure per i rifiuti (Arlir) rappresenta uno strumento fondamentale per migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti e aiutare gli enti locali nel gestirla: tra le sue funzioni c’è infatti quella di rendere più praticabili le procedure per realizzare gli impianti, oltre ad assumersi la competenza della regolazione dei servizi come previsto dalla nuova disciplina dell’Autorità nazionale Arera, due aspetti che hanno da sempre creato difficoltà ai Comuni".

Per quanto riguarda i costi "non ci sarà alcun peso sulle tasche dei cittadini liguri: per i due anni di avviamento, il 2023 e il 2024, Regione Liguria ha già previsto un contributo circa 1 milione di euro da risorse del proprio bilancio, senza alcun aggravio per i Comuni; inoltre la norma che ha istituito Arlir – spiega l’assessore – non prevede aumenti nei costi, ma semplicemente una diversa ripartizione delle competenze, distribuendo in modo diverso degli oneri economici che già vengono versati dai Comuni alle Provincie per la gestione dei rifiuti, attribuendone una parte all’Agenzia". Per il Pd questa ripartizione però non è stata sufficientemente chiarita, perché sul disegno presentato da Regione si parla di un costo di almeno 55 centesimi per cittadino. "Quanto rimarrà alle province?" chiede Natale, che prende ad esempio la situazione della Spezia: "La provincia fissa questa quota a 70 centesimi - racconta -, quindi dal momento che l'Agenzia entrerà in funzione si dovrà accontentare della differenza, ovvero 15 centesimi? Oppure la quota sarà alzata?".

Ma secondo Giampedrone Arlir rappresenta un'occasione per arrivare ad un abbassamento della Tari nei singoli comuni: "La legge regionale che ha dato vita all’Arlir consente inoltre di separare le funzioni di regolazione di servizi ed impianti da quella di regolazione economica degli stessi, che in base alla normativa nazionale devono essere gestite da enti diversi, operando una distinzione tra chi assegna i servizi e chi approva il piano economico finanziario: in sostanza, Arlir sarà una struttura di garanzia, in grado di assicurare l’imparzialità, evitare possibili conflitti di interessi e rendere più efficiente il sistema, consentendo alla Liguria di chiusura del ciclo che la renderà autosufficiente e arrivare, in prospettiva, a una riduzione della Tari a carico dei cittadini".

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