GENOVA - "Questo non è un decreto che salva un'azienda, ma di chiara politica industriale. Se questo decreto è necessario è perché lo schema di rapporti pubblico-privato, così come era stato deciso dal governo Conte, non ha funzionato". Così la deputata ligure di Noi Moderati Ilaria Cavo ai microfoni di Primocanale dopo che la Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge Ilva, conosciuto come Ex Ilva, con 194 voti a favore, 138 contrari e quattro astenuti (il Terzo Polo e le Minoranze linguistiche).
"Questo dl prevede – spiega la vicepresidente della commissione Attività produttive – che in qualsiasi momento lo Stato possa aumentare la sua partecipazione in Acciaierie d'Italia fino alla maggioranza, e molto dipenderà dall'atteggiamento del socio privato che potrà investire se crede nelle potenzialità dell’ex Ilva, o comunque chiarire il suo piano, le sue intenzioni. Altro che 'regalo' ad Arcelor Mittal, come sosteneva l'opposizione che un regalo rischiava di farlo davvero svendendo l'Ilva o lasciandola a spegnersi lentamente".
La deputata risponde anche alle accuse della minoranza: "E il paradosso oggi è sentire che gli attacchi maggiori arrivano da quel movimento Cinque Stelle responsabile, tramite l'impostazione di accordi e di patti parasociali a cui si è dovuto rimediare, del lento spegnimento di Ilva, con un socio privato blindato e un Governo che non aveva possibilità di reale intervento. Il decreto oggi ristabilisce il giusto equilibrio nei rapporti tra pubblico e privato.
E conclude: "Il dl non è un punto di arrivo ma di ripartenza – aggiunge Ilaria Cavo – per far tornare gli stabilimenti italiani ad avere lavoro, commesse da Taranto per quello genovese e per tutte le aziende dell'indotto. Questo decreto prevede che non sia punibile chi agisce rispettando le prescrizioni del piano ambientale, e soprattutto bilancia le esigenze di produrre, tutelare l'occupazione, l'ambiente e la salute. E col parere positivo del Governo all'odg a mia firma si potranno promuovere ulteriori misure per assicurare attività e commesse dei fornitori di Acciaierie d’Italia, in particolare Sanac, compresi i crediti che vantano nei confronti dell'ex Ilva".
"Senza questo decreto non potremo parlare di nulla, non potremmo riparlare di Taranto e non potremmo quindi neanche riparlare di Genova. È questo il nodo della questione. Questo decreto è stato fondamentale per rimettere in moto la produzione di Taranto, per ridare quelle risorse inizialmente fondamentali e anche per venire incontro a delle esigenze di liquidità che si sono rese necessarie".
"Per noi – spiega Cavo – questo è di interesse nazionale e merita il voto favorevole di Noi Moderati".
IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”