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Da una parte quindi Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia-Liguria Popolare a sostegno di Luciano Zarbano, dall'altra Claudio Scajola appoggiato dalle liste civiche e da Cambiamo con Toti del presidente ligure
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IMPERIA - Quella che si sta delineando a Imperia potrebbe essere la prima vera spaccatura nel centrodestra, che dal 2015 governa la Liguria e amministra le principali città della regione. Il nome "divisivo" è quello dell'attuale sindaco Claudio Scajola che ha ribadito la propria intenzione di non volere al suo fianco simboli di partito. A rompere gli induci, in prima battuta, era stata Fratelli d'Italia, forte della sua ascesa al governo nazionale, che aveva dato il proprio aut aut all'ex ministro dello Sviluppo economico. Sulla scia del partito di Giorgia Meloni anche Lega e Forza Italia, che hanno deciso di rimanere nell'alveo di centrodestra. Il nome del candidato è quello di Luciano Zarbano, colonnello dei Carabinieri, molto vicino agli esponenti liguri di Fratelli d'Italia e appoggiato anche dagli alleati, con il benestare, a quanto sembra, di Edoardo Rixi e Carlo Bagnasco.

"In questo momento storico nessuno, compreso il sottoscritto, si sente rappresentato da sigle politiche, che hanno già portato metà degli italiani a non andare a votare (25 settembre 2022 ndr), e siccome già cinque anni fa ho fatto la mia esperienza civica, la voglio ripetere". Così si era espresso Claudio Scajola ai microfoni di Primocanale solo qualche settimana fa. Parole che avevano scatenato l'immediata reazione di Fratelli d'Italia, con il coordinatore regionale e deputato Matteo Rosso e il senatore Gianni Berrino. Alla finestra, ma neanche troppo, era rimasto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che durante un'uscita istituzionale aveva però ribadito il proprio endorsement al primo cittadino di Imperia. 'Claudio Scajola ha dimostrato di essere un ottimo sindaco e di aver amministrato bene negli ultimi cinque anni, non avrebbe senso non dargli il nostro appoggio'. Questo il senso delle parole di Toti che negli anni ha dimostrato, nonostante diverse frizioni, di riuscire a tenere tutti uniti.

Se ci riuscirà anche questa volta? Al momento, se dovessimo ragionare sulle ultime mosse e dichiarazioni, la sfida sembra alquanto ardua. I nomi ci sono, gli schieramenti anche, la convinzione delle proprie posizioni altrettanto. Da una parte quindi Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia-Liguria Popolare a sostegno di Luciano Zarbano, dall'altra Claudio Scajola appoggiato dalle liste civiche e da Cambiamo con Toti del presidente ligure. Un centrodestra spaccato che rischia di rubarsi i voti a vicenda, tra chi sceglierà lo schieramento romano (escluso Noi Moderati) e chi proseguirà con il progetto arancione, dal centrismo al civismo. In questa griglia di partenza rimane aperta la partita con una parte del Partito democratico che potrebbe appoggiare Claudio Scajola, come accaduto per le provinciali di Savona, con il sostegno al presidente Pierangelo Olivieri da parte di Terzo Polo e Dem.

Uno scenario che si delineerà dopo le primarie del Pd del 26 febbraio, quando verrà scelto il nuovo segretario. Se il nome prescelto dovesse essere quello di Stefano Bonaccini, i bookmakers della politica darebbero per probabile un accordo tutto centrista, che potrebbe spianare la strada in vista delle Regionali 2025. D'altronde, Toti e Bonaccini non hanno mai nascosto la loro stima reciproca, una stima celata dietro il lavoro svolto alla Conferenza Stato-Regioni ma che potrebbe tramutarsi in un futuro dialogo politico. Come si dice in questi casi, "chi vivrà vedrà", ma qualcosa già si è vista. 

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